L’iniziativa „salvate l’oro della Svizzera“: da bocciare!

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L’opinione di Roberto Nussio
Come un pugile che dispone di un destro formidabile legato alla cintura.

Che cosa vuole l’iniziativa? La BNS dovrebbe avere almeno il 20% degli attivi in oro. Sarebbe inoltre proibito venderne e si dovrebbero far rientrare le scorte aurifere (ca. il 30%) che si trovano all’estero.

Dal punto di vista della politica monetaria, se l’oro è in casa o fuori non ha nessuna rilevanza (sono una parte in GB ed in Canada, e non per caso!). A Londra si trova il maggior mercato mondiale per i preziosi ed il Canada è un produttore aurifero stabile ed affidabile.

Il compito primario della BNS è di mantenere il valore della moneta ed il concetto adottato dal 2000 in avanti ha funzionato alla perfezione. L’inflazione, nel periodo indicato, si è fissata ad un tasso dello 0.6% e l’economia è cresciuta. La stabilità del cambio verso l’Euro è stata fino a questo momento, un successo innegabile per tutta la nostra economia. Siamo inoltre riusciti a cavalcare la recessione globale e quell’europea meglio di altre nazioni. Anche e soprattutto grazie alla politica finanziaria della BNS.

L’iniziativa aumenterebbe la volatilità della bilancia della BNS e il problema nasce dal fatto che l’oro non si potrebbe più realizzare. A seconda dei casi e dei bisogni, si dovrebbero vendere altri attivi, come azioni ed obbligazioni a livello mondiale: quelli che garantiscono una diversificazione dei rischi e che pagano dividendi (al contrario dell’oro).

Se si riducono queste voci, caleranno pure i versamenti della BNS alla Confederazione ed i Cantoni. Logicamente, ne risentiremmo pure fino in periferia.

Certo, in teoria, si potrebbero emettere, per togliere liquidità dal mercato (ed evitare potenziali rialzi dell’inflazione) dei certificati garantiti dalla BNS. Su questi, la stessa pagherebbe degli interessi per mantenere una quota in oro che non ne genera.

Certo, la BNS non ha il compito di generare introiti (sempre ben visti da tutti) ma neppure quello di essere concepita in una maniera dove le perdite potenziali sono evidenti.

L’unica speranza, se la votazione passasse, visto che per attuarla sono stati previsti cinque anni, sarebbe quella che le turbolenze in Europa terminassero. In questo modo si potrebbero liquidare grosse posizioni in € o altre monete (scelte in questi anni con grande cura), la bilancia diverrebbe più contenuta e la quota d’oro d’acquistare diverrebbe più esigua e l’obiettivo della legge comunque raggiunto.  Tutto questo succederebbe però in un mercato che non ha mai perdonato coloro che mettono in bella mostra le loro intenzioni. Tutti sanno che il cambio dell’€ vien mantenuto stabile. Facile giocarci contro.

Sempre in teoria, la BNS che acquista € per mantenere il cambio stabile sulle quote attuali, li può sempre diversificare con dei contratti a termine su altre monete che terrà fino al momento dell’acquisto scaglionato delle previste quote d’oro.

L’unica cosa che mi procura fastidio è che, se fosse vero che l’oro sia così importante (quale riserva), nel nostro caso specifico, sarebbe come disporre di un pugile che ha un destro formidabile che deve però tener legato alla sua cintura.

Non è una buona legge. Ci sono troppe emozioni in ballo e considera molto poco i meccanismi di una Banca Centrale che si deve muovere in un mercato finanziario mondiale libero, astuto e che non concede distrazioni.

La proposta di legge è da bocciare!

 

Roberto Nussio