Intervista al podestà Alessandro Della Vedova
IL BERNINA, in seguito al recente comunicato del Governo grigionese, ha voluto approfondire l’argomento che riguarda Poschiavo come comune pilota del voto elettronico (e-voting). Quindi abbiamo chiesto al podestà di Poschiavo ulteriori chiarimenti in merito.
Come mai il Cantone dei Grigioni ha scelto anche Poschiavo come comune pilota?
Il Governo, per questa fase sperimentale, desiderava potersi appoggiare su Comuni ubicati nelle varie aree linguistiche del nostro Cantone e aventi dimensioni fra loro variegate. Poschiavo ben si presta a questo progetto pilota alla luce del fatto che, oltre ad essere italofono, può essere considerato a pieno titolo un Comune relativamente grande per i parametri grigionesi; inoltre è già dotato dei presupposti hardware e software necessari per poter supportare lo svolgimento di questa attività pilota.
Che interesse ha Poschiavo nell’essere comune pilota? Che vantaggi può trarne?
Visto che in prospettiva tutti i Comuni grigionesi dovranno adottare questo nuovo sistema di voto, si è ritenuto sensato anticipare i tempi anche per poter godere di maggiore sostegno a livello di accompagnamento nella fase di attuazione. Aldilà delle questioni di mera opportunità, ritengo comunque sia un dovere civico da parte del Comune di Poschiavo nei confronti del Cantone quello di rispondere al suo invito nel testare un sistema che, in ultima analisi, mira a migliorare il servizio al cittadino.
L’adesione a questo progetto comporterà dei costi supplementari. In che misura?
Nel 2016 i costi una tantum che il Comune dovrà sostenere per la sua partecipazione a questo progetto pilota sono di CHF 250.– per l’apposito scanner per leggere i codici a barre e CHF 540. — per l’implementazione dell’interfaccia software. I costi annui ricorrenti sono invece pari a circa CHF 200.– per la licenza del sistema denominato SEsam e ca. CHF 500.– per la sua manutenzione, rispettivamente il suo aggiornamento. Per le votazioni vanno infine considerati CHF 2’320.– per le carte di legittimazione. Se consideriamo però che ci vorranno meno scrutinatori per gestire lo spoglio delle schede, visto che una parte dei voti sarà gestita in maniera crescente direttamente dal database, i maggiori costi ricorrenti saranno compensati da risparmi sul personale.
In un periodo di crisi finanziaria, non era meglio rinunciare a questa “spesa”?
Considero questo esercizio come un investimento, il cui obiettivo, fra l’altro, è anche quello d‘invogliare soprattutto le fasce più giovani dell’elettorato ad esercitare maggiormente il proprio diritto di voto. Ciò attraverso un sistema semplice e moderno, basato su una tecnologia diffusa e a loro particolarmente familiare come Internet. Se questo serve a ravvivare l’esercizio della Democrazia, non ho alcuna remora nell’affermare che si tratta di soldi ben investiti, e non a caso dico «investiti» e non «spesi»; dico questo aldilà del fatto che, come detto in precedenza, il tutto dovrebbe comunque essere neutrale a livello di costi ricorrenti.
Articoli correlati