Sicurezza di confine: più collaborazione, meno burocrazia

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Lotta alla criminalità: compito comune
Nella mattinata di ieri, a Sondrio si è svolta una riunione congiunta tra Italia e Svizzera per intensificare la collaborazione in materia di sicurezza e per lottare efficacemente contro la microcriminalità.

All’appuntamento erano presenti i vertici politici e delle forze dell’ordine. Per la provincia di Sondrio c’era il prefetto Carmelo Casabona. Per la Confederazione elvetica hanno partecipato il Consigliere di Stato Christian Rathgeb, il comandante della polizia cantonale grigionese Walter Schlegel, il comandante delle guardie di confine Markus Kobler e Alessandro Della Vedova in qualità di presidente della Commissione di giustizia e sicurezza del Gran Consiglio.

Quest’ultimo ha parlato di “un piccolo passo, ma molto positivo”. La riunione è infatti servita a conoscere in prima persona gli attori sul campo, ai massimi livelli istituzionali. “Durante la discussione – ha aggiunto Della Vedova – sono state toccate le varie problematiche attuali sul tema della sicurezza: in questa occasione, vista la vastità delle argomentazioni, non è stato possibile discutere di soluzioni”.

Dal canto suo, il Consigliere di Stato Rathgeb ha parlato ai microfoni della RSI di un incontro che ha voluto dare un segnale politico: “La lotta alla criminalità è un compito comune. Sono contento – ha continuato Rathgeb – che per entrambe le parti, sia quella svizzera che quella italiana, l’obiettivo sia di rafforzare ed intensificare la collaborazione”.

E per favorire la collaborazione, i vertici politici e delle forze dell’ordine hanno deciso di adottare misure volte ad accelerare gli interventi lungo la zona di confine. “Sul piano operativo – ha detto il prefetto di Sondrio Casabona – s’è deciso di percorrere strade più brevi, senza passare dunque attraverso la burocrazia. Un colpo di telefono, per esempio, invece di una richiesta di rogatoria”.

Gli attori coinvolti si sono dati appuntamento nelle prossime settimane. “Senza bisogno di enfatizzare quanto avvenuto – ha concluso  Della Vedova – si può certamente affermare che quella intrapresa è una buona strada“.