Alessandro Della Vedova sulla sicurezza di confine
In questi tempi di microcriminalità transfrontaliera sembra una necessità aumentare gli agenti di polizia e delle guardie di confine nei Grigioni. Se il numero dei primi sarà rafforzato prossimamente, quello degli altri è stato dimezzato negli ultimi venti anni. Alessandro Della Vedova, presidente della Commissione giustizia e sicurezza del Gran consiglio, non ci sta.
Collaborare sul fronte della sicurezza con maggiore velocità di intervento, sembra questa, in sintesi, la conclusione dell’incontro Valtellina-Grigioni, svolto la settimana scorsa a Sondrio. Al momento è ancora lontana però l’idea di pattuglie miste sui due territori di frontiera. “È musica del futuro – spiega Della Vedova ai microfoni della RSI – Le due Camere federali non hanno ancora ratificato l’accordo e quindi è evidente che è poco opportuno parlare di un progetto che potrebbe subire dei ritardi”.
L’intesa per rafforzare la collaborazione tra le polizie al confine è stata firmata tra Berna e Roma lo scorso mese di ottobre. L’accordo, prevede, tra l’altro, la possibilità di distaccare unità di intervento che potrebbero così partecipare a operazioni condotte dagli agenti attivi dall’altra parte del confine.
Passeranno mesi prima dell’applicazione dell’accordo, visti i tempi lunghi della politica. Occorre però agire subito per cercare di garantire la sicurezza in Valposchiavo, ricorda il granconsigliere: “Si potrebbe intervenire con tempestività laddove ci fossero delle situazioni acute e improvvise. Le guardie svizzere potrebbero aiutare le forze italiane sul loro territorio qualora aumentasse la criminalità transfrontaliera e viceversa quelle italiane sul territorio elvetico”.

Soffermandosi sui Grigioni, sembrano giungere buone notizie per quanto riguarda il servizio della polizia: “Sono previsti 5 agenti in più presso la polizia cantonale e altrettanti per il 2016 – spiega Della Vedova – Quindi cominciano a essere 10 uomini in più nei prossimi due anni”. Diversa sorte tocca invece a chi deve svolgere i controlli alla frontiera. . “La situazione sembra essere diversa e complessa per le guardie di confine: dai 110-120 agenti presenti nel territorio 20 anni fa, siamo passati agli attuali 55-56. C’è stato un dimezzamento del personale e questo non è accettabile perché, da un punto di vista geografico, quasi un quarto del confine nazionale corre lungo la frontiera del canton Grigioni”.
Della Vedova è comunque fiducioso dopo l’incontro con la Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf del primo dicembre 2014 a Berna. Ora però la speranza di Della Vedova è riposta nelle Camere federali: “Spero che le forze politiche presenti sia al Consiglio degli Stati sia al Consiglio nazionale deliberino quest’anno i crediti necessari per aumentare il personale, altrimenti diventa difficile trovare soluzioni concrete”.
Occorre quindi far sentire la propria voce fino a Berna perché si rischia, altrimenti, di essere marginalizzati. “Dobbiamo portare avanti le nostre rivendicazioni perché non siamo un cantone di serie B”, conclude ai microfoni della RSI il podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova.
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