Il Parlamento grigionese non vuole abolirla
L’iniziativa contro la caccia di tardo autunno è illegale. Lo ha deciso ieri, lunedì 10 febbraio, a larga maggioranza il Gran Consiglio nella prima giornata della sessione di febbraio.
Dibattito fiume doveva essere e dibattito fiume è stato. Al centro della discussione: la caccia che nel cantone dei Grigioni è quasi un elemento identitario. I 120 parlamentari dovevano decidere se l’iniziativa contro la caccia speciale era valida oppure illegale, come proponeva il governo.
Lunedì, nella tarda serata, il parlamento ha finalmente emesso il suo verdetto. Con 79 voti a 36, il Gran Consiglio ha dichiarato nulla l’iniziativa popolare. Consegnata nell’agosto del 2013 con 10’229 firme valide – ne erano necessarie soltanto 3000 – l’iniziativa vuole che gli obiettivi dei piani di abbattimento annuali della selvaggina siano raggiunti durante la caccia ordinaria. Quest’ultima dovrebbe durare 25 giorni, invece degli attuali 21 giorni.
Dopo aver chiesto due perizie sul tema – una giuridica, l’altra sulla biologia della fauna – il governo è giunto alla conclusione che l’iniziativa non permetteva di raggiungere i piani di regolazione di cervi. Per questo motivo, l’esecutivo cantonale ha proposto di invalidare l’iniziativa perché viola il diritto federale. Il parlamento ha deciso di seguire a larga maggioranza il consigliere di Stato Mario Cavigelli, capo dipartimento costruzioni, trasporti e foreste.
Gli iniziativisti hanno già comunicato che faranno ricorso contro la decisione del parlamento retico; si rivolgeranno al Tribunale amministrativo cantonale e se necessario proseguiranno la loro lotta contro la caccia speciale fino al Tribunale federale.