Inchiesta sui bisogni e le preoccupazioni dei giovani
Con una nuova ricerca, a cui ha partecipato anche la popolazione della Valle di Poschiavo, il SAB intende capire come frenare l’esodo verso i grandi centri dei giovani, evitando lo spopolamento delle valli alpine.
Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) ha presentato oggi, martedì 24 febbraio, il progetto “Jugendliche in den Berggebieten“. Con questa iniziativa, il SAB intende rilevare i bisogni e le preoccupazioni delle giovani generazioni nelle regioni di montagna della Svizzera e sviluppare con loro delle possibili misure per frenare lo spopolamento delle vallate alpine.
Nella prima tappa del progetto, i responsabili hanno svolto un’inchiesta tra i giovani e i loro genitori. Coinvolti nel sondaggio, cinque comuni del cantone dei Grigioni – Valle di Safien, Val Lumnezia, Valsot, Ardez e Valposchiavo – e due del canton Vallese – Saas-Fee e Lötschental (Wiler, Blatten, Kippel). L’obiettivo dell’inchiesta, svolta in forma scritta, era quello di tastare il polso ai giovani di età compresa tra i 7 e i 15 anni, ossia in età scolastica, e ai loro genitori.
All’inchiesta hanno partecipato 171 allievi di scuola elementare, 190 scolari di scuola di livello secondario I (sec-sap) e 377 genitori. I partecipanti hanno risposto a vari interrogativi intorno alla vita nel proprio villaggio o comune: sul piacere e il desiderio di vivere in montagna, sulla necessità di poter contare su prestazioni adeguate (medico, negozio di alimentari, ufficio postale, collegamento internet rapido), sulle attività nel tempo libero, sulle opportunità formative dopo la scuola dell’obbligo…
L’inchiesta serve ora da base per sviluppare delle possibili misure per evitare lo spopolamento delle regioni di montagna, migliorando le condizioni quadro per i giovani, i cittadini di domani. Infatti, ricordano i responsabili dello studio, solo migliorando le offerte e le prospettive future nei villaggi, sarà possibile permettere ai giovani di vivere dove sono nati.
Il sito del SAB con la possibilità di scaricare in formato PDF l’inchiesta (in tedesco): clicca qui