Accettato il ricorso delle associazioni ambientaliste
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio avrebbe emesso una sentenza che affonderebbe definitivamente il progetto della centrale a carbone a Reggio Calabria.
Il progetto di costruire una centrale termoelettrica a carbone a Saline Joniche è da anni una spina nel fianco di Repower. Nella provincia di Reggio Calabria, la multinazionale grigionese dell’energia intendeva costruire una centrale capace di produrre 1320 megawatt che le avrebbe permesso di diversificare il suo portafoglio italiano di energia in Italia, comprendente impianti a gas ed eolici.
A seguito dell’approvazione dell’iniziativa popolare “Sì all’energia pulita senza carbone”, accettata dai votanti grigionesi il 22 settembre 2013, il Consiglio di amministrazione di Repower ha deciso di uscire in maniera ordinata dal progetto, al più tardi entro la fine del 2015.
La vicenda, giocatasi oltre che nelle urne, anche nei tribunali, potrebbe essere giunta a un epilogo. È di ieri la notizia che il Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio avrebbe accolto una serie di ricorsi contro la realizzazione del progetto.

I ricorsi sono stati presentati alla fine del novembre 2012 da associazioni ambientaliste nazionali e locali della vicina Penisola. Queste ultime chiedevano l’annullamento del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri italiano e della valutazione d’impatto ambientale. Con il loro ricorso, gli ambientalisti avevano evidenziato le violazioni delle norme di tutela ambientale, le notevoli carenze progettuali e il parere contrario delle istituzioni.
Intanto, Repower Italia, contattata dalla RSI, comunica che attende di ricevere ufficialmente la sentenza prima di esprimersi o di presentare un eventuale ricorso. La società ricorda ancora che un anno fa il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva definito corretta la valutazione sull’impatto ambientale.
Ma quali conseguenze finanziare potrebbe avere la decisione del TAR del Lazio per Repower? Il portavoce Werner Steinmann, contattato da IL BERNINA, ci rimanda al comunicato della multinazionale grigionese dell’energia del 16 dicembre 2013. Nel testo si comunica che Repower non “prenderà più in considerazione partecipazioni in società che gestiscono centrali a carbone e che Repower uscirà in modo ordinato dal progetto Saline Joniche, rispettando tutti gli impegni contrattuali assunti, al più tardi entro la fine del 2015”. Su che cosa significhi modo ordinato, Steinmann ha mantenuto il totale riserbo e quindi anche sul possibile buco nel bilancio della società causato dalla vendita del pacchetto azionario del progetto a Reggio Calabria.