Gli scenari sono incerti
Continua l’inchiesta de IL BERNINA che cerca di fare luce sulle problematiche che l’eliminazione del cambio fisso tra franco e euro sta causando alle imprese della Valposchiavo.
Abbiamo pubblicato da pochi giorni l’articolo che denuncia le gravi difficoltà dei distributori di benzina posizionati sul confine con l’Italia. Come abbiamo visto, questo settore merceologico ha perso circa il 70% dei propri guadagni trovandosi costretto a lasciare a casa diverse persone e/o ridurre loro il monte ore settimanale.
E le grandi aziende della Valposchiavo come se la passano? Werner Steinmann, portavoce di Repower ci ha rassicurato sul fatto che “attualmente, non ci sono stati licenziamenti o riduzione di orari per i dipendenti della multinazionale. Chiaramente si tratta di una sfida – avverte Steinmann – e i risultati si vedranno a medio termine, in uno scenario economico in cui bisogna tenere sempre la guardia alta; basti guardare, per esempio, il continuo assestamento del tasso di cambio tra franco euro a cui stiamo assistendo in questi giorni. Certamente – aggiunge il portavoce di Repower – il programma di efficienza che abbiamo portato avanti nel 2013 ci ha permesso di affrontare questa nuova criticità con una migliore preparazione: vogliamo essere dinamici – conclude Steinmann – e sempre pronti per le nuove sfide”.
Per quanto riguarda il personale, situazione immutata anche per la Dobfar di Campascio, azienda internazionale produttrice di grandi quantità di cefalosporine e penicillina per somministrazione orale e da iniezione. Anche Cristina Esposito, responsabile del personale di Sapa, conferma che “fortunatamente, al momento non ci sono stati licenziamenti né diminuzione di orari”.
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