Tim Marchesi pioniere per i cani da protezione del gregge

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Difesa nei confronti dei grandi predatori
È risaputo che i giovani sono più intraprendenti e più aperti ai cambiamenti rispetto alle vecchie generazioni e infatti l’azienda agricola Marchesi è l’unica a tenere in Valposchiavo i cani dei Pirenei addestrati per la protezione delle greggi.

Una grande sfida quella di Tim Marchesi, giovane allevatore della Valposchiavo con la passione per l’addestramento dei cani, che cerca nuovi modi per garantire la sicurezza del suo gregge di pecore vista la presenza dell’orso pressoché costante nella vicina Valtellina e in Valposchiavo.

Calif e Berna, i due cani da montagna dei Pirenei, sono arrivati due anni fa nell’azienda agricola Marchesi e ora l’addestratore tira le somme. “All’inizio l’integrazione con le pecore non è stata semplice – spiega Tim Marchesi – perché specialmente le pecore con i piccoli avevano timore e non davano fiducia ai cani, anzi esse difendevano gli agnelli. Ora addirittura – continua – le pecore partoriscono con i cani all’interno del gregge e c’è un’ottima integrazione. Si sentono un gregge unico”.

Ora c’è un’ottima integrazione tra i cani e il gregge

 

Tim Marchesi si ritiene soddisfatto sia in stalla sia sul pascolo del lavoro e comportamento dei suoi cani: “Grazie alla protezione dei cani ho notato che le pecore sono più tranquille. Inoltre nessuno manomette più i recinti e anche la selvaggina non rovina le recinzioni. Gli animali selvatici, come per esempio i cervi, – continua l’allevatore di montagna – non abbattono più le reti oppure non restano incastrati col pericolo di soffocamento”. I suoi cani stanno nei recinti col gregge e da lì non scappano – ci conferma Marchesi.

I suoi cani sarebbero – usiamo il condizionale – pronti anche per l’Alpe, ma la situazione non è semplice sia per l’adattamento delle pecore e dei cani, sia nel trovare un pastore disposto a tenerli. “C’è ancora molta diffidenza nei confronti di questi cani di cui si teme, per esempio, che possano nuocere ai turisti – spiega il giovane -. Inoltre non è neppure semplice far interagire i cani da protezione del gregge con i cani da lavoro. È un altro passo che bisogna compiere”.

Da poco tempo nel gruppo di cani di Marchesi, composto oltre che dai due pastori dei Pirenei anche da un border collie per la guida del gregge, si è aggiunto il giovane cane da pastore dei Pirenei Orage che attualmente ha 4 mesi. Il cucciolo, nato da una cucciolata di nove esemplari, è stato affidato all’azienda di Tim Marchesi. Attualmente il valposchiavino, pur avendo frequentato un corso a Berna per allevare questi animali, possiede il riconoscimento come azienda da addestramento di pastori dei Pirenei.

Il cucciolo Orage che attualmente ha 4 mesi

 

In Svizzera sono 250 i cani di protezione del gregge e sono 12 (2 tra queste nei Grigioni) le aziende di allevamento. Sono cani che non si possono acquistare ma che vengono allevati e addestrati solamente come aiuto per la protezione delle greggi. I cani vengono per esempio portati innanzitutto dove c’è l’orso nelle vicinanze ossia dove c’è maggiormente bisogno.

Nei Grigioni sono tre per ora le aziende di addestramento e una è l’azienda Marchesi. L’addestramento è fondamentale per educare questi cani: “L’addestramento è un processo fondamentale per il cane – spiega l’addestratore – in quanto deve imparare a conoscere posti nuovi, nuove situazioni, nuove pecore e nuovi compagni. Successivamente – continua – il cane dovrà superare un esame (in genere dopo 1- 2 anni) e, se sarà pronto, andrà in un’azienda agricola con bisogno di protezione. L’esame consiste nel lasciare il cane con radio collare e cinque pecore (pure loro munite di radiocollare) sull’Alpe incustoditi. Questo test di 24 ore serve per capire che il cane non si allontani dalle pecore. Successivamente passa accanto una persona estranea da sola o con un altro cane e qui il cane da protezione deve difendere ma non attaccare. La prova è stata fatta anche con Calif e Berna e sarebbero pronti per andare sull’Alpe in quanto essi difendono ma non attaccano”.


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