Il Parlamento Europeo riceverà l’ATsenzaGP

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Simposio Wettringen/Osnabrük riguardante i grandi predatori
ATsenzaGP: “Chi vuole il lupo in libertà deve creare degli ambiti in cui il lupo può esistere, senza avvicinarsi agli insediamenti, dove metterebbe in pericolo gli animali domestici e l’esistenza dei piccoli agricoltori”.

Stimati allevatori di pecore e capre, agricoltori con bestiame a campo libero e cacciatori, ho presenziato al primo simposio internazionale a Wettringen, riguardante i lupi. Erano presenti degli scienziati provenienti da tutto il mondo e anche rappresentanti della casa reale olandese, dapprima per verificare come i lupi si sono propagati e poi anche per formare un fondamento dove fissare e poter scambiare delle informazioni in modo rapido e qualificato in tutto il mondo.

Le informazioni che sono state presentate al simposio sono schiaccianti e vorrei tentare di riassumerle in poche parole:

  1. La storia insegna che l’uomo e il lupo in passato hanno dovuto convivere per forza e si possono confermare i molti attacchi verso il bestiame e le persone.
  2. L’affermazione che altri paesi convivono senza problemi con i grandi predatori è semplicemente falsa. Solo se il lupo può essere cacciato e tenuto in limiti minimi, si può eventualmente andare d’accordo.
  3. In America i lupi sono inoltre portatori di vermi solitari o tenia e stanno creando in questo ambiente un grosso problema. La tenia può raggiungere l’uomo attraverso le vie respiratorie e risultare così molto pericolosa. Non è necessario avere dei contatti con i lupi, ma basta che gli animali domestici vengano contaminati e quindi diventano portatori di uova di tenia, che possono poi essere trasmessi alle persone. Anche le mosche possono essere portatrici di uova di tenia e quindi posandosi sugli alimenti, li possono contaminare.
  4. Il contatto e la mescolanza tra lupi e cani è possibile. Questo fatto nasconde il pericolo che i lupi non sono più degli animali puramente selvatici, come li vorrebbero gli attivisti per i diritti degli animali.
  5. Molti agricoltori sono di fronte alla rovina economica, poiché non sono più in grado di realizzare le misure necessarie di difesa contro il lupo. Un unico agricoltore non ha le possibilità di erigere delle recinzioni fino a 1.80 metri; recinzioni sotto questa altezza il lupo può superarle senza problemi. L’agricoltore deve inoltre disporre di un aiutante per la posa delle recinzioni. I pastori migratori e i piccoli agricoltori non possono permettersi queste messe in scena. Se però queste recinzioni non sono secondo prescrizione, gli agricoltori non riceveranno nessun risarcimento.
  6. Mancando i pastori migratori il nostro paesaggio verrebbe rimboscato. L’habitat per molti animali e molte piante verrebbe distrutto, ma poi investendo in modo assurdo grosse somme provenienti da donazioni, si tenterebbe di riportare questo territorio allo stato iniziale. Queste donazioni rendono possibile quanto non è più realizzabile dai pastori migratori con i loro animali da reddito. Un paradosso, si distruggono settori economici per poi ricercare degli sponsor e così rimettere il tutto come prima.
  7. La diffusione dei lupi significa la fine per molte specie di animali, poiché il lupo non avendo rivali naturali può propagarsi liberamente. Al momento un animale è protetto nel bene e nel male senza considerare gli effetti che si manifesteranno in futuro.

Questi sono alcuni punti che vanno resi di dominio pubblico, se non vogliamo subire un disastro ecologico. Chi vuole il lupo in libertà deve creare degli ambiti in cui il lupo può esistere, senza avvicinarsi agli insediamenti, dove metterebbe in pericolo gli animali domestici e l’esistenza dei piccoli agricoltori. Molta gente vuole degli spazi liberi quali aree ricreative, dove può vivere la natura con tutti le sue sfaccettature. Ma senza mantenere libere queste aree, presto sarebbero invase dal bosco. Le organizzazioni per l’ambiente investono poi milioni in progetti di rinaturalizzazione. Ma dai pastori si pretende che mantengano le greggi a spese proprie.

Dal simposio nasce l’imperativo di comunicare quanto prima gli attacchi da parte dei lupi. I dati saranno poi inviati a degli istituti che sapranno definire se si tratta di cani, di lupi o di ibridi. Se restiamo uniti possiamo creare le premesse per contrapporci alle allusioni delle organizzazioni ambientaliste, che vogliono convincere i politici della bontà e della favola menzognera dei lupi, per una convivenza pacifica.

Nel frattempo abbiamo interpellato il parlamento europeo, che è disposto a sentire i nostri argomenti e da qui motivare la politica a dei giustificati ripensamenti. Abbiamo bisogno di tutti coloro che non solo hanno visto i lupi alla televisione o da documentazioni varie, ma che hanno dovuto affrontare la situazione. Quindi va creato un fondamento dove non una sola specie ha l’opportunità di sopravvivere.

ATsenzaGP