“Italienisch NO”, per intanto non si avvera

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Allarme rientrato per l’italiano nei Grigioni
L’opinione di Nicoletta Noi-Togni. Riceviamo e pubblichiamo il testo di Nicoletta Noi-Togni. L’autore si assume la responsabilità dei contenuti. Persone coinvolte godono del diritto di replica. La Redazione.

Come da diversi media già comunicato, l’Iniziativa per una sola lingua straniera nella scuola elementare è stata respinta a chiara maggioranza dal Gran Consiglio la scorsa settimana. L’insegnamento delle lingue nel cantone proseguirà quindi come tutt’ora.

C`è però un dato di fatto che dovrebbe preoccuparci. Molti  dei deputati che hanno chiesto di invalidare l’Iniziativa perchè anticostituzionale nella forma presentata, hanno espresso tutta la loro considerazione per le difficoltà, espresse da docenti e genitori, nel far apprendere due lingue straniere ai bambini delle elementari. Ed hanno chiesto imperativamente al Governo d’intervenire. E dato che intervenire significa più o meno ritornare sulle richieste dell’Iniziativa, l’eliminazione dell’italiano dal piano di studi dei giovani tedescofoni, sembrerebbe essere solo una questione di tempo.

Non c’è dubbio infatti che i fautori dell’Iniziativa di oggi si rifaranno sentire. Il cartello retto da un bambino (che bell’esempio maestri e genitori!!!) con la scritta “Italienisch NO” davanti al Gran Consiglio prima del dibattito, non fa presagire nulla di buono. Di più: indica non solo l’avversione per la nostra lingua ma rivela anche una – probabilmente incolmabile – ignoranza civica e della storia e cultura di questo cantone.

I colpevoli per questo stato di cose potrebbero anche non essere solo i genitori e gli insegnanti che smaniavano davanti al Gran Consiglio. Colpevoli per quest’ignoranza sono tutti coloro che non fanno il loro lavoro in modo corretto. Per esempio un redattore della Südostschweiz da me interpellato sul perchè il suo giornale non pubblicasse mai informazioni sul Moesano, mi rispondeva che nella nostra regione il giornale annoverava pochi abbonati. Facevo notare al buon uomo che  l’obiettivo avrebbe dovuto essere l’informazione ai tedescofoni e romanci su quanto accadeva da noi e non viceversa.

Una richiesta tendente a migliorare l’informazione tra le tre etnie cantonali  è comunque stata accolta dal Gran Consiglio in questa sessione. Vedremo se e come verrà realizzata. Intanto è stata fortunatamente rispolverata – dopo qualche tentennamento – la formula in italiano e in romancio del giuramento in Gran Consiglio. Si era tentato di sacrificarla sull’altare dell’efficienza, dimenticando che anche la forma serve a far vivere la sostanza. Chi non viene nominato formalmente infatti, smette di esistere nella coscienza degli altri. Cosa brutta per tutti, nel caso dell’italiano brutta per noi.

Nicoletta Noi-Togni