“All’inizio c’erano molti scettici”
Renato Isepponi, ex-responsabile di sede della struttura L’Incontro di Poschiavo dal 1999 al 2014, racconta i suoi 15 anni d’esperienza nel sociale.
Come molti dei lettori sapranno, dal 15 novembre 2014 Renato Isepponi non è più alla guida della struttura L’incontro di Poschiavo; al suo posto è subentrato Josy Battaglia. L’ex responsabile, intervistato da IL BERNINA, non ha fatto mistero del fatto che la sua uscita dall’assocazione sia stata causata da un disaccordo con Reto Zampatti, l’ex responsabile generale che da qualche settimana ha lasciato la guida dell’Associazione Movimento, capofila delle quattro offerte abitative e lavorative dell’Engadina e delle Valli Meridionali dedicate alle persone diversamente abili.
“Ma non è tempo per le polemiche”, ha affermato Renato Isepponi, che dal 2015 è diventato curatore professionale per i Circoli di Brusio e Poschiavo. “Ricordo questi quindici anni di lavoro come un periodo molto piacevole della mia vita nel quale il lavoro di équipe, nell’ottica di un miglioramento qualitativo apportato da ogni singolo operatore, è stato fondamentale”.
L’Incontro, nato proprio grazie all’impegno e agli sforzi iniziali dei responsabili del Servizio Sociale Bernina e della Spitex, ha dato il via a una fase pionieristica nella quale l’aspetto fondamentale è stata l’integrazione delle persone disabili nel tessuto sociale della valle. “In quest’ottica – ha affermato Isepponi – il progetto ha funzionato proprio perché siamo riusciti a integrare le strutture nel paese, attraverso un interessante lavoro in rete che ha coinvolto tutti i medici di famiglia, gli psichiatri, la Spitex, il Servizio Sociale Bernina, l’Ospedale San Sisto, la Casa Anziani, senza dimenticare i familiari delle persone in cura”.
Un aspetto molto importante che l’ex-responsabile di sede vuole sottolineare è quello della normalizzazione, ossia “l’offerta alle persone disabili di opportunità, come per esempio un posto di lavoro, responsabilizzandole e rendendole partecipi di alcuni processi decisionali fondamentali nella vita delle persone. Prima – aggiunge – non c’era nessuna struttura di questo tipo, l’unica era in Engadina”. A partire dal 2000 la svolta con la creazione di nuove infrastrutture, che hanno permesso l’ampliamento delle offerte: “Quando ho iniziato – racconta Isepponi – le persone disabili ospitate erano 16, mentre ora sono 35; in più è presente un nucleo abitativo con 12 posti”.
L’offerta de L’Incontro copre i bisogni dell’intera Valposchiavo. Nei paesi industrializzati dell’occidente, come ha spiegato Renato Isepponi, la percentuale delle persone colpite da disabilità si attesta intorno all’1,5% e, se da una parte sono in diminuzione gli handicap mentali (presenti dalla nascita) grazie ai passi avanti della medicina, dall’altra sono in aumento quelli psichici, determinati da fattori ambientali, sociali e familiari.
La missione de L’Incontro è quella di fare proposte adatte alle capacità del singolo e di sgravare le famiglie dagli impegni. Infatti, vengono accolte persone che hanno bisogni diversi, una peculiarità della nostra regione caratterizzata da una bassa densità demografica. “Senza dubbio – conclude Isepponi – si tratta di un servizio verso la comunità; inizialmente c’erano molti scettici ma ora è una realtà ben integrata, riconosciuta in valle, e apprezzata soprattutto dalla popolazione”.
Prima di congedarci ho chiesto a Renato Isepponi se l’uscita di Reto Zampatti dalla guida dell’Associazione Movimento potrebbe in qualche modo farlo tornare sui suoi passi. L’ex-responsabile de L’incontro mi ha risposto citando una frase tratta dal brano “Il suonatore Jones” di Fabrizio De Andrè: “… ricordi tanti e nemmeno un rimpianto”.
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