Epilogo a lieto fine, ma…
Grazie a Valerio Vecellio abbiamo foto e video spettacolari del nuovo orso apparso in Valposchiavo. Riflettendo su quanto accaduto, IL BERNINA si è interrogato sul comportamento da adottare nel caso di un incontro con un plantigrado.
La Valposchiavo, qualche giorno fa, è balzata agli onori della cronaca nazionale (e non solo) grazie agli scatti e alle riprese di Valerio Vecellio, appassionato di fotografia faunistica di Le Prese. Il giovane, che si trovava sopra La Rösa in cerca di selvaggina da immortalare, racconta: “All’inizio ho visto un camoscio, mamma, con il suo piccolo, nato da pochi giorni, scappare. Questo mi ha incuriosito: ovviamente, come ormai sanno tutti, erano scappati, insieme ad altri 20 cervi, per la presenza dell’orso”.
Valerio racconta a IL BERNINA di aver seguito le tracce dell’orso. L’animale non è comparso dal nulla, ma il giovane l’ha visto che stava venendo nella sua direzione, a circa 200 metri di distanza. Qui ha scattato qualche foto e poi si è spostato nella direzione dove era diretto l’orso, per scattare altre foto. Il plantigrado si è poi avvicinato fino a portarsi a 30 metri di distanza.
Arturo Plozza, guardiano della selvaggina della Valposchiavo, non se la sente di giudicare il comportamento del giovane, “anche perché non ero lì a vedere”. Plozza, comunque, ammette che ci sono delle regole di comportamento da seguire in caso di avvistamento dell’orso: “Prima di tutto – racconta il guardiacaccia – bisogna rimanere tranquilli, non avvicinarsi, e farsi sentire o vedere”.

Sul sito del Cantone dei Grigioni, nella parte contenente la documentazione relativa ai grandi predatori campeggia la scritta: “Norme generali di comportamento – L’orso è un predatore: tenersi a debita distanza!“. Aprendo questo dossier vengono elencate una serie di regole di comportamento nel caso si incontri un plantigrado, tra cui:
- Non cercate in nessun caso di avvicinarvi.
- Indietreggiate lentamente (mai correre, gli orsi sono molto più veloci di noi).
- Per la vostra sicurezza, rinunciate a immortalare l’orso su una fotografia.
- Non seguite mai un orso che si allontana.
Abbiamo chiesto esplicitamente a Valerio se pensa di aver agito in modo corretto. Il 23enne ha dichiarato che, in quel momento, non si rendeva conto della situazione: “Non avevo nessuna idea nel caso l’orso si fosse avvicinato troppo; l’unico mio pensiero era quello di fare delle foto all’animale. Se sono ancora vivo – aggiunge – vuol dire che non mi sono comportato in maniera così sbagliata”.
In questa sede non si vuole fare della facile retorica, ma chiediamoci una cosa: pensiamo veramente di essere pronti ad una convivenza con questo e altri grandi predatori? Qui non si tratta di impreparazione culturale: razionalmente, a mente fredda, la maggior parte di noi sa come ci si deve comportare; in questi casi, però, entrano in giochi gli istinti, e le regole del gioco diventano per definizione imprevedibili.
Quando questioni così spinose (che ci interrogano persino su questioni esistenziali, “possiamo noi umani decidere della vita di altri esseri viventi?”) vengono calate dall’alto, è facile aspettarsi che siano l’origine di non pochi problemi e situazioni ambigue. Dopotutto, non dobbiamo dimenticare che anche l’essere umano è un animale e un predatore.
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