L’opinione di Nicoletta Noi-Togni.
Riceviamo e pubblichiamo il testo di Nicoletta Noi-Togni. L’autore si assume la responsabilità dei contenuti. Persone coinvolte godono del diritto di replica. La Redazione.
Parlamento e Governo grigionesi hanno dimostrato inqualificabile indifferenza trattando l’atto parlamentare (oltretutto ampiamente documentato) con il quale chiedevo più prevenzione per il maltrattamento dei bambini. Se ne è accorta anche la capo redattrice del “Bündner Tagblatt” che non ha esitato nel suo articolo di fondo nell’edizione del 2 maggio 2015, a connotare questa indifferenza stigmatizzando il fatto che al maltrattamento dei bambini si sia dedicato un solo quarto d’ora in Gran Consiglio. E ricalcando la critica da me espressa nell’emiciclo.
Ma come, dopo lunghe discussioni dedicate ai “poveri bambini” costretti ad imparare due lingue straniere – tra le quali l’esecrato italiano – nella scuola dell’obbligo, i piccoli che sempre in maggior numero (450 solo quelli ricoverati al Kindersspital di Zurigo nel 2014 mentre il Consiglio federale ha dichiarato registrati nel 2013, ben 1292 casi in Svizzera) giungono negli ospedali con segni tangibili di percosse gravi oppure vengono gravemente negletti, non dovrebbero essere degni di attenzione da parte della politica? E non deve riguardare anche queste piccole creature (i più maltrattati sono i bambini fino ad un anno di vita!) il concetto di “benessere del bambino al centro” ribadito sotto la volta parlamentare fino alla nausea nella discussione linguistica?
Sfoggio di brillante retorica in quest’ultimo caso – scrive la giornalista, signora Larissa Bieler che ringrazio – ma, su suggestione del Governo che ritiene di fare già abbastanza, no di 63 deputati su 41 a maggior prevenzione per il maltrattamento dei minori. Una prevenzione oggi sicuramente insufficiente poiché, tra l’altro, senza base. Il Cantone dei Grigioni infatti non conduce neppure una statistica su questi maltrattamenti. Mentre l’autorità di protezione dei minori e degli adulti cantonale non ritiene “rilevante” per il suo compito indagare motivi e modalità delle violenze e delle negligenze. Come si vede nessun interesse, nessuna logica e poco, veramente poco, cuore.
A me non basta, e se questa poca attenzione di un atto parlamentare importante è dovuta alla poca importanza che s’intende riservare ad una deputata senza partito, di lingua e cultura minoritaria nei Grigioni quale io effettivamente sono, mi basta anche meno. Perché lavoro per la “cosa” e non per la mia persona! In questo caso per i bambini, sempre più coinvolti nelle bufere che sconvolgono tante famiglie e delle quali non hanno nessuna colpa.