Avvocatessa decapitata: caso riaperto?

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La richiesta da parte di un’associazione animalista
Potrebbe stare nella sparizione dei due cagnolini, Penny ed Amadeus, la soluzione del giallo della morte dell’avvocatessa Corinne Cosima Shutterle, il cui corpo è stato ritrovato decapitato in Valposchiavo, nel mese di agosto dello scorso anno.

Dell’avvocatessa si erano perse le tracce già dall’11 giugno del 2014 quando, partita da Milano per raggiungere Berlino, si era fermata in Trentino per la notte. La mattina successiva però in albergo non c’era più traccia né di lei né dei suoi due cagnetti, due highland white terrier scomparsi con lei fino al ritrovamento del corpo decapitato della donna avvenuto alcune settimane dopo in un bosco a 1.500 metri di altezza, in zona La Möglia (sopra l’abitato di San Carlo).

Nei giorni scorsi AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animale ed Ambiente) aveva lanciato un appello per sapere che fine avessero fatto i due cani: uno dei due, Penny, potrebbe trovarsi ospite da una famiglia di Coira, mentre nessuna notizia del maschietto Amadeus. Da qui la richiesta ufficiale del presidente di AIDAA Lorenzo Croce – inviata sabato 7 giugno 2015 alla procura di Milano e a quella elvetica di Coira – di chiedere la riapertura del caso archiviato a suo tempo come suicidio.

“Secondo le testimonianze che abbiamo raccolto – racconta il presidente di AIDAA – ci sono troppe cose che non quadrano in questa vicenda; noi ovviamente ci riferiamo alla questione dei cani, ma proprio partendo dalla loro scomparsa non è escluso che si possa riesaminare tutta la questione. Ecco il motivo – conclude – della formalizzazione della nostra richiesta”.


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