M25 è sparito, ma in Trentino sono nati 13 cuccioli

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Situazione fuori controllo?
La presenza dell’orso sulle nostre montagne è da tempo assodata. Ma la nascita di altri tredici cuccioli tra il Brenta e l’Adamello preoccupa ancora di più.

Il Corriere della Sera ha parlato di “baby boom” degli orsi in Trentino. La provincia autonoma di Trento, infatti, ha registrato questa primavera la nascita di dodici o tredici cuccioli di orso, una vera  e propria esplosione demografica visto che la popolazione stimata totale, in quel territorio, si aggira intorno ai 41 esemplari.

La crescita della popolazione di plantigradi diventa ancora più significativa se pensiamo che nel 2011-2012 era addirittura diminuita, mentre nel 2014 era rimasta stabile. Gli esperti non escludono che, nei prossimi mesi, le sette famiglie che hanno avuto i tredici cuccioli possano spostarsi nei boschi fino ad arrivare in Lombardia e in Svizzera.

Tutto questo mentre qui dalle nostre parti abbiamo dovuto fare i conti, recentemente, con la visita, documentata dal poschiavino Valerio Vecellio, di un nuovo orso privo di radiocollare. A due passi da noi, in Valcamonica, si registra la presenza di un altro orso, M18. Il plantigrado è stato identificato grazie ad una “trappola” appositamente ideata per verificare la presenza di un altro orso, M25, che dal 29 marzo ha fatto perdere le proprie tracce, probabilmente vittima di bracconaggio.

 

Tutti ormai si interrogano su quanto sia compatibile una massiccia presenza di orsi con la sicurezza delle persone e le attività umane. Sempre in Trentino un uomo ha riferito di aver incontrato un orso nel bosco e di essere scappato e caduto in un dirupo in seguito ad una zampata dell’animale. “Abbiamo l’impressione che il progetto Life Ursus, sulla reintroduzione della specie in Trentino, sia sfuggito di mano – ha dichiarato il segretario della Lega Nord Maurizio Fugatti sulle colonne del Corriere della Sera – e che la presenza degli esemplari sia ben maggiore di quanto si creda”.


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