Scucunada: record e solidarietà

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Cronaca di un pomeriggio speciale • Guarda le foto
Sole a picco, caldo tropicale, tanto buon umore e pubblico delle grandi occasioni hanno fatto da cornice ad un evento unico nel suo genere.

 

Al mio arrivo, alle 16:30, è già un viavai di gente dentro e fuori il campo di calcio di Poschiavo, presagio che qualcosa di speciale sta per accadere. Organizzatori ottimisti, musica coinvolgente, voglia di far festa: gli ingredienti non mancano.

Ognuno si sente a suo modo protagonista e il manto verde dei Cortini si trasforma sempre più in un brulichio multicolore. La posta in gioco non è indifferente e tutti percepiscono che manca ormai poco per entrare nella storia. Nell’attesa, c’è chi affina la tecnica dello “stappabottiglie”, provando nuove varianti all’ultimo momento. Altri invece, sicuri di sé, dispensano consigli a destra e a manca, vantandosi di essere in grado d’aprire una bottiglia di vino in meno di 10 secondi.

Infine, c’è chi si sta semplicemente godendo il clima festaiolo, senza rendersi ben conto di cosa stia effettivamente succedendo. Provo a contare: i concorrenti per battere il record californiano dovrebbero essere acquisiti. L’obiettivo è però molto più ambizioso: 1014 persone. Il colpo d’occhio mi dice che potremmo arrivarci, ma quanti siamo realmente?

Il giudice ufficiale del Guinness World Records, Lorenzo Veltri, mi spiega quali sono i criteri da rispettare per superare il record: “Stappare il maggior numero di bottiglie, una per persona, in 30 secondi di tempo massimo. La singola persona può stappare solo una bottiglia e non può correre in aiuto al compagno che sta vicino”.

Manca ormai poco all’ora “x”; ogni gruppo, con le proprie magliette colorate, si schiera. Vengono consegnate bottiglie e cavatappi e i concorrenti si dispongono in base alle indicazioni degli arbitri. Non c’è più tempo per consigli dell’ultimo minuto, ognuno si deve affidare alla propria abilità. C’è ancora spazio per la ola, abilmente scandita dallo speaker di Rete 3 Edy Pedrini.

Tutto è pronto; l’attesa crea un po’ di nervosismo, a qualcuno già tremano le mani. Comincia il conto alla rovescia ed ecco finalmente il via da parte del giudice. I cavatappi iniziano a scendere con precisione attraverso il sughero. Trascorsi 10 secondi il mio s’inceppa. Attimo di panico. Già si sente lo schioccare dei primi tappi che fuoriescono dalle bottiglie. Non ancora il mio, che proprio non ne vuole sapere. Siamo a 20 secondi, molte braccia sono già al cielo e finalmente stappo. Ultimi 10 secondi, poi un boato. Sembra fatta, ma occorre ancora attendere la conta.

Lo speaker conferma che siamo da Guinness e, tra l’euforia generale, tutti in piazza per la cerimonia ufficiale.

 

Alle 19.30, il giudice Lorenzo Veltri comunica il responso: le bottiglie stappate sono 1054, il che equivale al nuovo Guinness World Record. Per gli organizzatori un momento lungamente atteso. Orlando Lardi: “Siamo euforici, contenti, è bello vedere 1000 persone che credono in un pensiero, un’ideale. Riscoprire questi valori, in un paese come il nostro, è semplicemente fantastico”.

Complimenti a tutti: agli iniziatori, per l’idea geniale e per averla perseguita con determinazione, e alla popolazione, per aver creduto a questo progetto. Non dimentichiamo che lo scopo era quello di raccogliere fondi per portare luce ed acqua a una scuola in Kenya, gestita da missionari valposchiavini. La vera vittoria è questa.

 


Foto: Alessandra Jochum-Siccardi