È vero che la Valposchiavo è pronta a difendersi dall’orso?

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Comitato ATsenzaGP
“Ecco di nuovo un bell’esempio di manipolazione dell’opinione pubblica”.

La Valposchiavo non sarà mai sicura in questo senso, eppure il Quotidiano RSI del 10 luglio ha mandato in onda un servizio dal lusinghiero titolo “Valposchiavo pronta a difendersi dall’orso”. Il contenuto descrive un piccolo progetto pilota, realizzato recentemente sull’Alpe Canal, che mirerebbe a mettere in sicurezza gli animali da reddito che passano la bella stagione sui nostri monti, in questo caso dieci o quindici asini.

La barriera protettiva eretta misura all’incirca 750 metri, la superficie tre ettari. L’opera è stata sostenuta pure dalle associazioni ambientaliste, ha goduto di svariate consulenze, di aiuti finanziari e perdipiù del contributo di generosa manodopera estranea all’azienda agricola. Oltre al resto, ha raccolto anche gli elogi da parte di un guardacaccia locale. La vera novità sono solo i tre fili metallici elettrificati posti in basso che non dovrebbero più permettere all’orso di penetrare all’interno della nuova fortezza, sbranare e ferire vari asini o altri animali da reddito, così come è successo con le vecchie versioni, vendute a suo tempo sempre con la presunta garanzia di inespugnabilità.

Perché ATsenzaGP ritiene che una simile iniziativa e tali messsaggi consentino l’equivoco, anzi che siano davvero ingannevoli e fuorvianti? In primo luogo per il semplice fatto che possano indurre il cittadino a pensare che adesso la “Valposchiavo sia davvero pronta a difendersi dall’orso”. Ma scherziamo? Abbiamo davvero perso anche il minimo senso della complessità e della gravità del problema?

 

In secondo luogo perché chi ha visto il servizio viene indotto a ritenere che adesso finalmente si è trovata la soluzione ideale per una pacifica convivenza tra gli animali da reddito e i grandi predatori. Solo fumo negli occhi. O peggio, una nuova recinzione laddove queste dovrebbero essere severamente proibite. Ve li immaginate tutti i nostri bei monti recintati a questo modo? Semplicemente bella e biodiversificata una simile nuova Valposchiavo!

In sostanza il messaggio risulta poi più che tendenzioso e poco rispettoso innanzitutto nei confronti della popolazione valposchiavina che si aspetta al contrario tutt’altre misure e informazioni serie e puntuali perché si sente constatemente minacciata da un eventuale nuovo inopportuno arrivo in Valle e ha il diritto di essere protetta innanzitutto da parte delle autorità e dai mass media pubblici.

La nostra vera alpicoltura – quella che ha ben altre dimensioni e aspirazioni, nonché stili, usi e costumi meno dilettanteschi e ideologizzati (certe nostre aziende stendono fino a 40 km di filo intorno ai propri pascoli…) – ha bisogno di misure e sostegni seri, in quanto i grandi predatori qui da noi non hanno davvero perso niente e non possono fare altro che arrecare danni, mettere in seria crisi la vera agricoltura di montagna e incutere paure nella popolazione; quest’ultime più che fondate e confermate dalle varie recenti aggressioni avvenute anche poco lontano da casa nostra.

Comitato ATsenzaGP