Marketing turistico
La nuova legge sulla promozione turistica deve garantire le basi finanziarie sufficienti e regolari, affinché l’Ente Turistico posso svolgere in modo ottimale ed efficiente i compiti ad esso affidati.
Premessa – La valle di Poschiavo dispone di un potenziale turistico non indifferente per gli introiti fiscali diretti e indiretti relativi all’indotto che può generare. L’economia valligiana, se escludiamo Repower, ha una struttura debole e poco differenziata. Si basa principalmente sul settore terziario (servizi) e parzialmente sul secondario (artigianato) e primario (agricoltura). Le premesse fondamentali per uno sviluppo del settore manifatturiero e industriale sono pressoché inesistenti, questo per ovvi motivi logistici, geografici e per la mancanza di materie prime. Se la nostra economia, viste le premesse di cui sopra, non è in grado di attirare nuove imprese sul territorio, il lavoro dobbiamo generarlo incentrandolo sulle nostre capacità e risorse locali. Questo presuppone un cambiamento di pensiero e di strategie a livello regionale. La nostra società deve riuscire a guadagnare una visione d’insieme ed essere in grado di far interagire tutti i settori economici tra di loro, solo così si creeranno le premesse per incrementare il settore turistico e trarne vantaggio.
L’economia generata dal turismo – A livello regionale sembra che l’importanza degli introiti generati dal turismo sia relativa e, per l’opinione pubblica, sia principalmente legata al settore alberghiero e alla Ferrovia Retica. I cittadini del comune di Poschiavo sono molto scettici riguardo all’entrata in vigore di una legge per la promozione del turismo e, quelli di Brusio, sono ancora maggiormente riluttanti. In fondo ogni comune, così come ogni cittadino e come ogni ditta o commercio pensa la stessa cosa, ognuno ragiona con un sistema a scatola chiusa, facendo i conti in tasca propria e in quella degli altri.
Un condizionamento di pensiero di questo tipo limita, se non addirittura spezza le gambe, a un sano sviluppo turistico. Il cambio di paradigma dovrebbe portare a una visione più ampia del potenziale e gettare le basi per un ciclo economico locale, vincolato dalla fornitura di prodotti alimentari, servizi integrati e investimenti edilizi e di rinnovo delle infrastrutture alberghiere e pubbliche. Se in Engadina il turismo è il motore economico principale, con le dovute proporzioni, perché non lo può diventare anche la valle di Poschiavo? Buttata lì semplicemente si potrebbe descrivere il ciclo nel modo seguente: gli albergatori acquistano nei negozi locali e mettono sulla tavola degli ospiti principalmente prodotti biologici confezionati in valle, carne, latte, formaggi, vino ecc… Il contadino cura il territorio e collabora con gli albergatori e i turisti perché acquistino i loro prodotti. Se la promozione turistica funziona bene, l’albergatore è propenso ad investire nel rinnovo e nella ristrutturazione degli immobili. E il ciclo economico funziona a favore di tutti, comuni compresi.
Un concetto turistico per promuovere il territorio e i prodotti – La valle di Poschiavo, dal nostro punto di vista, ha delle peculiarità e un potenziale diverso da quello dell’Engadina. Chiaramente non possiamo competere con il turismo invernale, le infrastrutture, l’ampiezza e l’insolazione della valle. A differenza dell’Engadina, la nostra valle, da un punto di vista morfologico, ha un territorio interessante che va dai ghiacciai alle vigne, composto da diversi paesaggi, microclimi e vegetazione. Le nostre caratteristiche vanno potenziate, messe in evidenza e promosse attraverso un concetto capace di integrare tutti gli elementi decisivi allo sviluppo. Il potenziale a disposizione, oltre al paesaggio, lo possiamo elencare in modo casuale e sommario: il treno, il borgo di Poschiavo e la sua architettura, i paesi disseminati sul fondovalle, il viadotto di Brusio, San Romerio, la valle Saiento, Selvaplana, il lago e diversi laghetti alpini, il Giardino dei ghiacciai, la valle di Campo, Alp Grüm, i musei, le chiese ecc… Lo stesso vale per i prodotti agricoli ed alimentari confezionati in valle, come pane, carne, latticini, verdura, frutta, vino, pasta, ecc… Questo potenziale è poco sfruttato e, come accennato prima, ognuno promuove se stesso, ma se si riuscisse a fare squadra, i risultati potrebbero essere decisamente più favorevoli. La nuova legge sul turismo, utilizzando i canali mediatici e indirizzandosi al bacino dei potenziali turisti, potrebbe dare all’Ente turistico i mezzi e gli strumenti professionali adeguati per promuovere la nostra regione.
Gli investimenti pubblici e privati – I comuni devono investire regolarmente sul territorio per mantenere la qualità delle infrastrutture, valorizzando e rispettando l’ambiente. I privati, a loro volta, devono investire negli alberghi per offrire agli ospiti sistemazioni adeguate ai tempi. Questi investimenti pubblici e privati aiutano l’economia valligiana e generano lavoro. Le offerte turistiche devono orientarsi su un turismo di nicchia, per il semplice fatto che non possiamo e non vogliamo il turismo di massa, questo tipo di villeggianti danneggia il nostro patrimonio e, come ben sappiamo, basta che un’altra regione abbassi di poco il prezzo e i turisti sono spostati con i pullman da un’altra parte. La valle ha il treno sulla tratta del Bernina che trasporta all’incirca un milione di passeggeri l’anno e, se siamo in grado di creare delle offerte valide, invogliamo una parte di loro a fermarsi e rimanere in valle alcuni giorni.
Gestione professionale dell’ente – L’organizzazione strategica dell’Ente turistico andrebbe rinnovata e adeguata ai criteri moderni di guida amministrativa, in modo da raggiungere una maggiore efficienza e razionalità professionale. L’associazione Ente turistico è stata creata negli anni settanta e da allora la sua ragione sociale non ha subito dei cambiamenti incisivi. Oggi, quest’associazione turistica, deve assumere una forma organizzativa diversa, non deve più essere rappresentata solo a livello settoriale, ma deve essere creata una commissione sul turismo strategica che rappresenti il settore alberghiero e della ristorazione, l’economia (artigiani e commercianti), l’agricoltura, la cultura e l’ente pubblico. Dalla commissione dipende il sistema operativo professionale dotato di nuovi statuti, compiti e obiettivi esplicitamente definiti. La nuova legge sul turismo deve tenere ben separati i compiti dei comuni (infrastrutture) da quelli dell’Ente turistico, il quale deve concentrarsi sulla promozione della regione attraverso canali mediatici in grado di raggiungere il bacino dei turisti potenziali, informandoli e accogliendoli in valle. A nostro parere, la gestione organizzativa simile a quella del comune di Bregaglia, sarebbe ben vista.
Se per la valle il settore turistico è interessante da un punto di vista economico, dobbiamo investire in quest’ambito e promuovere adeguatamente le nostre offerte. Il turista oggi s’informa attraverso i media elettronici sulle località da visitare, senza promozione la nostra regione avrebbe, con molta probabilità, meno turisti. Per valutare se la promozione serva davvero, bisognerebbe rinunciare a questo canale promozionale per cinque anni e vedere se, in questo intervallo, il turismo progredisce, ma immaginiamo che nessuno abbia l’intenzione di tentare questo esperimento. La nuova legge sulla promozione turistica deve garantire le basi finanziarie sufficienti e regolari per svolgere in modo ottimale ed efficiente il compito affidato. Il movimento PoschiavoViva è favorevole alla nuova Legge per la promozione turistica e auspica che anche la struttura organizzativa dell’Ente, subito dopo la votazione, sia ristrutturata.