Pesano le incertezze finanziarie
A margine della conferenza stampa di Repower di settimana scorsa, IL BERNINA ha intervistato il CEO di Repower Kurt Bobst.
Settimana scorsa la conferenza stampa di Repower ha fornito i dettagli relativi ai risultati del primo semestre 2015, chiuso con una perdita di 109 milioni di franchi, con ricavi complessivi in calo del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Come già avuto modo di chiedere al CEO di Repower Kurt Bobst, in occasione della presentazione del Sentiero Acquasela, in merito a possibili interventi anche sull’organico del personale quale misura di contenimento dei costi, lo stesso aveva rimandato al 27 agosto risposte più circostanziate. Il BERNINA ha approfittato della conferenza stampa per tornare sulla questione, chiedendo al CEO anche notizie in merito al futuro del Progetto Lagobianco.
Il rapporto semestrale parla, fra l’altro, anche di una razionalizzazione del portafoglio progetti: che posizione ricopre ancora il progetto Lago Bianco nelle strategie di Repower?
Considerate le attuali premesse, il progetto LagoBianco non può essere realizzato. Per Repower la costruzione della centrale con sistema di pompaggio rimane comunque un progetto irrinunciabile, strategicamente importante anche in previsione della svolta energetica 2050, in cui potrà ancora giocare un ruolo decisivo. Sono certo che in futuro si ripresenteranno condizioni favorevoli per la ripresa del progetto, non però entro i prossimi 4-5 anni. Realisticamente occorre parlare di un arco temporale di almeno 5-10 anni per poter vedere un inizio dei lavori.
Nelle misure concrete di aumento dell’efficienza dei costi rientrano pure una limitazione degli effettivi del personale?
Non si possono escludere dei cambiamenti. Siamo comunque consci della posizione, anche dal punto di vista sociale, che Repower riveste nel contesto del nostro territorio. Ogni decisione in questa direzione deve essere quindi ponderata con la massima attenzione e soppesata in ogni suo aspetto.
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