Riapre la caccia in Valposchiavo: doppia intervista

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Caccia specialeCaccia speciale: dibattito sempre aperto
Il giorno tanto atteso dai cacciatori della valle è finalmente arrivato: oggi si apre ufficialmente la stagione di caccia in tutto il Cantone.

Per l’occasione, IL BERNINA ha intervistato i presidenti delle due Associazioni di cacciatori presenti in valle, Orlando Rada per Poschiavo ed Eugenio Zanolari per Brusio, al fine di fare chiarezza su alcuni temi ampiamente dibattuti, come l’esubero di cervi presenti nel Cantone e il loro abbattimento attraverso la caccia speciale.

Secondo una recente stima del Cantone, nei Grigioni ci sono circa 5000 cervi in sovrannumero che andrebbero quindi abbattuti. In qualità di presidente della Società cacciatori ritiene sia plausibile che i cacciatori grigionesi possano raggiungere queste cifre?

Orlando Rada
Sulla base dell’esperienza degli anni scorsi, la cifra di abbattimenti che si raggiunge durante la caccia alta a settembre si aggira poco sopra la metà di questo numero. Anche se durante le tre settimane di caccia sul territorio grigionese sono attivi oltre 5500 cacciatori, ci sono diversi motivi perché non si raggiunge il numero di abbattimenti prefissato. Da un lato sono le numerose bandite di caccia a dare rifugio all’ungulato: il cervo impara in fretta e, dopo gli spari dei primi giorni, si rifugia di tutta fretta in queste zone. Sarà solo il maltempo (pioggia, neve, freddo) e l’inizio del periodo degli amori a metterlo in movimento. D’altro canto il cervo, quale migratore parziale, si sposta nei territori per il periodo invernale solo a tardo autunno. Questo implica che a settembre, nei Grigioni, non ci sono ancora i cervi che vengono a svernare, per esempio, dal Montafon austriaco, dal Parco Nazionale Svizzero e forse anche da quello italiano dello Stelvio. Quindi anche quest’anno sarà praticamente impossibile abbattere i cervi previsti con la caccia ordinaria.

Eugenio Zanolari
Nel periodo venatorio ordinario, cioè durante il mese di settembre, in molte zone del Cantone i cervi sono presenti in un numero molto limitato. Si tratta di animali del posto che non emigrano nelle bandite o nel Parco Nazionale durante l’estate. Dato che il censimento viene eseguito in un altro periodo,(primavera), il numero delle bestie censite è di molto superiore a quelle realmente presenti durante il resto dell’anno in quanto, per motivi di sopravvivenza, i cervi escono dalle zone di protezione. Per questo motivo e anche vista l’esperienza degli anni passati, ritengo che in settembre sarà impossibile raggiungere il numero di abbattimenti previsto, in quanto i cervi non sono presenti. Sarà quindi inevitabile lo svolgimento di una caccia speciale.


 

Nel caso in cui tale numero non venisse soddisfatto verrà proposto un periodo ulteriore per la caccia. Qual è la tua opinione circa questa iniziativa?

Orlando Rada
Per quest’anno il sistema sarà uguale agli anni scorsi: caccia alta a settembre e caccia di tardo autunno. In futuro, causa l’iniziativa di un paio d’anni fa e del conseguente intervento del Gran Consiglio, è possibile che la caccia venga riaperta per un massimo di quattro giorni nel mese di ottobre, dopo il periodo degli amori. Se gli abbattimenti non raggiungono ancora il piano, la caccia continuerà nel tardo autunno. Personalmente ritengo che la riapertura sia una perdita per gli altri tipi di caccia praticati a ottobre (caccia bassa e caccia allo stambecco, molto amate dai cacciatori grigionesi), però, visto che non esistono altre esperienze di questo tipo, vale forse la pena provare…

Eugenio Zanolari
Tengo a precisare che la risposta è molto personale e non rappresenta l’opinione generale dei membri della nostra società. Il tema della caccia speciale è sempre stato un argomento spinoso e ha creato non poche discussioni. Personalmente sono sempre stato contrario alla caccia speciale nel Comune di Brusio. La storia è da ricondurre a una ventina di anni fa quando ancora nessuno si rendeva conto delle conseguenze di questo sistema di caccia. I primi contrasti si sono avuti fra i cacciatori stessi quando, in occasione della caccia speciale, dei cacciatori “esterni” invadevano le zone di caccia di altri cacciatori contrari a questa caccia. Ne conseguiva una concentrazione di appassionati in queste zone, con l’abbattimento sistematico di cerve stanziali e cerbiatti ecc., che un mese prima erano stati rispettati. Non è nel mio stile voler sostenere teorie o fare il professore. Il discorso è ampio e tocca diversi temi. Tutte queste discussioni hanno avuto conseguenze negative per la caccia. La popolazione chiamata in causa è spesso male informata e reagisce in modo sbagliato contro la caccia e quelli che la praticano. La colpa non è comunque da imputare completamente a quelli che si sono ribellati alle decisioni governative. La mancanza di un vero colloquio fra le parti ci ha condotto a questa situazione. Come dice il proverbio: “C’è tanto dall’acqua al ponte, come dal ponte all’acqua”. Negli ultimi anni, inoltre, questa caccia viene praticata anche in zone di protezione (bandite federali!); ciò provoca non poche critiche e interrogativi. Se davvero questi cervi sono presenti, perché invadere una riserva protetta che alimenta i nostri boschi?
La caccia speciale non rispecchia l’etica osservata durante la caccia ordinaria e qui nessuno può sostenere il contrario! Per conto mio la coerenza del cacciatore deve essere visibile anche da chi segue questa attività dall’esterno, cioè da ogni cittadino. In questi tempi, in cui la caccia viene molto criticata, ritengo sia essenziale che i principi etici siano perseguiti durante tutti i periodi.

 

Come viene vista, in generale, la caccia speciale dai cacciatori del suo Comune?

Orlando Rada
Al momento direi che la maggioranza non ha una posizione estrema al riguardo. Una parte dei cacciatori è d’accordo con questo sistema di caccia, una parte non lo è. Questi ultimi non contestano la caccia speciale come tale, quindi riconoscono che il piano d’abbattimento non può essere raggiunto solo a settembre, ma sono contrari al metodo, come viene svolta. Questo si contrappone sotto vari aspetti alle regole e all’etica che vigono a settembre. Malgrado la differenza d’opinione, in futuro, è auspicabile il rispetto reciproco tra i due “fronti”.

Eugenio Zanolari
Posso tranquillamente affermare che la maggior parte dei cacciatori è contrario a questa caccia. Anche se gli annunci sono numerosi, il prelievo della patente e la partecipazione sono ancora bassi. Bisogna comunque dire che c’è stato un certo aumento di appassionati che si sono adeguati alle raccomandazioni dell’Ufficio caccia e pesca.


 

Quali potrebbero essere delle strategie alternative per risolvere il problema del sovraffollamento dei cervi?

Orlando Rada
Anche se al momento, su proposta dell’Associazione cantonale dei cacciatori grigioni, sono state introdotte delle misure per l’aumento degli abbattimenti a settembre (esperimenti di apertura parziale delle bandite, “zone cuscinetto” all’interno delle bandite…) grandi alternative non ce ne sono. Il motivo principale è la migrazione dei cervi dei parchi nazionali che avviene solo verso la fine di ottobre. Questa popolazione deve e può perciò essere cacciata solo alla fine dell’autunno. L’unica alternativa sarebbe un intervento mirato all’interno di queste aree, purtroppo non attuabile perché protette da leggi federali molto restrittive.

Eugenio Zanolari
Non conoscendo la situazione fuori valle mi permetto di rispondere per quel che concerne la Valposchiavo. Prima di pensare a risolvere questo problema dobbiamo chiederci: ma esiste veramente da noi un sovraffollamento? Da fonti ufficiali sappiamo che la superficie boschiva sta aumentando e i forestali non registrano danni ingenti. Pure dal lato agricolo non si riscontrano danni di rilievo. Ma allora perché non provare a rinunciare per un anno a questo sistema? Purtroppo gli argomenti contro tale richiesta sono innumerevoli; dal numero degli animali censiti (con l’ausilio della solita cifra oscura) e non da ultimo dal problema delle mancate entrate. E qui penso proprio finisca il discorso.

 

Catia Curti e Piero Pola