Mucche al pascolo: quanto possono essere pericolose?

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Intervista all’allevatore Otmaro Beti
A inizio agosto i giornali hanno riportato la notizia dell’aggressione di alcune mucche, su un’alpe della Surselva, ai danni di una signora, avvicinatasi troppo alla mandria. Nell’immaginario collettivo la mucca corrisponde spesso ad un animale innocuo e la notizia ha quindi destato non poco stupore. Ma quanto effettivamente può essere pericoloso avvicinarsi a delle mucche al pascolo?

“Tanto per cominciare bisogna relativizzare” – è la prima affermazione di Beti – “La mucca nutrice, quindi quella che non viene munta ed è meno abituata all’uomo, è estremamente protettiva verso il proprio vitello. Come d’altronde lo è spesso qualsiasi animale con dei cuccioli. A volte il vitello viene nascosto dalla madre tra i cespugli e il turista può quindi incapparci senza volere”.

Come è possibile distinguere le mucche nutrici da quelle da latte, in assenza dei vitellini?
“Per chiunque non sia un intenditore è molto difficile riuscire a distinguerle. La mucca nutrice è più robusta e muscolosa, mentre quella da latte sfoggia un telaio più grande. Il contadino dovrebbe essere in grado di valutare se una mucca nutrice è particolarmente aggressiva ed evitare quindi di mandarla al pascolo.”

In valle, i pascoli che ospitano dei bovini sono segnalati?
“In linea di massima sì, ma il problema è che il cartello sta all’entrata del pascolo e, com’è facile intuire, il turista può giungervi da più parti e trovarsi quindi inaspettatamente davanti a delle mucche”.

 

L’aggressività di alcune mucche nutrici è quindi un istinto materno?
“Sì e no. I nuovi sistemi di allevamento e la grande meccanizzazione nella bovinicoltura hanno ridotto il contatto diretto che l’uomo ha con l’animale.  Di conseguenza, quest’ultimo si è un poco inselvatichito ed è maggiormente irascibile al contatto con estranei”.

Infine, Otmaro Beti richiama il turista al buonsenso, consigliando di rispettare gli animali al pascolo e di mantenerne sempre una certa distanza. “Una mucca madre che viene innervosita dalla presenza dell’uomo lancia spesso dei segnali quali scalpitii e sbuffate. Questo deve mettere in allarme il turista”.