Raccolto anticipato
Mancano poche settimane alla vendemmia. IL BERNINA ha intervistato le principali case vinicole valposchiavine per capire quali sono le aspettative per il raccolto di quest’anno.
Il caldo del mese di luglio ha fatto preoccupare la maggior parte dei viticoltori che, in quelle condizioni di temperature così elevate (sopra i 35°), hanno visto quasi arrestarsi la maturazione dell’uva. “Durante quel caldo eccezionale – racconta Pietro Misani dell’omonima cantina di Brusio – non c’era solo l’aspetto della maturazione a metterci in allarme: tutti, infatti, avevamo paura per l’oidio (una malattia delle piante causata da funghi, Ndr); a sopresa, però, si è presentata un’altra malattia, il Black-rot (conosciuta anche come “marciume nero della vite”, Ndr). Fortunatamente – ha aggiunto Misani – non ci sono stati danni eccessivi”.
Non solo aspetti negativi, però, sono stati causati dalla siccità. “Infatti – racconta Giovanni Triacca della Cantina Triacca – se il clima è secco, c’è una minore inclinazione delle piante ad ammalarsi e, per di più, esse richiedono minori trattamenti“.
Superato il mese di luglio, i viticoltori hanno potuto assistere ad una ripresa del raccolto. Infatti, le precipitazioni di agosto e delle ultime settimane hanno regalato maggiore volume agli acini e, nel complesso, un’uva bella e sana. “Le quantità – assicura Andrea Zanolari, direttore della Plozza Brusio – sono superiori all’anno scorso, anche se leggermente sotto la media”.
Seguendo le indicazioni dei viticoltori, il tempo della vendemmia dovrebbe essere anticipato di circa una settimana e dovrebbe quindi iniziare tra l’8 e il 10 di ottobre. “Alcuni hanno parlato addirittura di tre settimane – confessa Misani – ma questa situazione riguarda forse di più le coltivazioni a fondo valle”, dove effettivamente è stato più caldo.
Nessuno degli interlocutori si è voluto sbilanciare, considerando anche com’è andata negli ultimi anni, caratterizzati da autunni sfavorevoli con abbondanti precipitazioni, in termini di qualità e quantità dell’uva, anche se traspare un moderato ottimismo . Secondo i viticoltori, la condizione ottimale sarebbe che, nelle prossime settimane, passato questo week-end piovoso, ci siano giornate belle e asciutte: sole diurno e frescura di notte, infatti, regalano al vino pregiati aromi.
“Fino a quando l’uva è in cantina – conclude Zanolari – non si ha mai la sicurezza su quello che sarà; detto questo noi siamo sempre ottimisti, pur rimanendo consapevoli che la natura ha il suo corso e le sue leggi”.