Contro l’iniziativa “A favore del servizio pubblico”

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A rischio il servizio per le regioni periferiche
SAB e l’Associazione dei Comuni Svizzeri accolgono con soddisfazione la decisione del Consiglio nazionale e si impegnano contro la pregiudizievole iniziativa «A favore del servizio pubblico».


L’iniziativa popolare «A favore del servizio pubblico» richiede che nell’ambito del servizio universale la Confederazione e le aziende sue controllate o incaricate non puntino a conseguire utili, non finanzino
trasversalmente nessun altro settore e non perseguano interessi fiscali. Con questo, anziché rafforzarlo, l’iniziativa nuoce fortemente al servizio pubblico. Le aziende senza possibilità di guadagno non sono in grado di investire e quindi di provvedere alla manutenzione delle infrastrutture e al mantenimento dei servizi offerti nonché di stare al passo con i tempi. Alle aziende parastatali verranno a mancare le risorse finanziarie necessarie per offrire servizi di qualità ai cittadini svizzeri e per potersi preparare adeguatamente per il futuro.

Tutto questo va a compromettere il livello attualmente ottimo del servizio universale, specialmente nelle regioni periferiche e nelle zone rurali. Per continuare a garantire un servizio pubblico della portata e della qualità attuali, qualora l’iniziativa venisse approvata, i contribuenti e i consumatori dovrebbero sostenere spese più elevate.

Dopo il Consiglio degli Stati, ora anche il Consiglio nazionale ha respinto l’iniziativa. Entrambi ritengono che questa iniziativa limiti eccessivamente le libertà imprenditoriali delle aziende parastatali
e che indebolisca la loro efficienza e competitività, pregiudicando così la qualità del servizio pubblico. Con la loro decisione, le Camere danno un forte segnale agli elettori. Tutti i partiti rifiutano l’iniziativa.

Da parecchi anni SAB e ACS si impegnano fortemente per la conservazione e il continuo perfezionamento dei già elevati standard nel servizio universale. Pertanto hanno accolto con soddisfazione la scelta del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati decidendo di istituire un comitato del “no” per opporsi all’iniziativa. I cittadini si esprimeranno nel 2016.

SAB e l’Associazione dei Comuni Svizzeri