Marco Gaia: “Chi dal temp i varda gnanca pü fö da la finestra!”

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L’85% delle previsioni è corretto
Giovedì 17 settembre 2015 ha avuto luogo, presso l’Hotel La Romantica, la conferenza pubblica MeteoSvizzera al servizio del turismo, dei trasporti e della sicurezza di Marco Gaia, meteorologo e direttore del Centro regionale Sud di MeteoSvizzera, a Locarno-Monti.

In occasione degli 80 anni di attività del Centro regionale Sud di MeteoSvizzera, Marco Gaia, su invito dell’Ente Turistico Valposchiavo e dell’Associazione Artigiani e Commercianti Valposchiavo, fa tappa in valle. Gaia spiega al pubblico come nasce una previsione meteorologica, mostrando le forze e i limiti di MeteoSvizzera e rispondendo a molte domande che spesso e volentieri ci poniamo quando il pronostico di una giornata soleggiata non si avvera.

È nel 1935 che inizia l’attività del Centro regionale Sud di MeteoSvizzera, in una villetta a Locarno-Monti, con un numero di personale che ammonta a un collaboratore e mezzo. Ma il tempo passa e oggi l’ufficio federale di meteorologia conta circa 350 collaboratori, tra Locarno, Zurigo, Ginevra e Payerne.

Ma come nasce una previsione? A qualcuno sarà già capitato di organizzare una grigliata per festeggiare il compleanno, proprio durante quel fine settimana in cui la meteo dava asciutto e soleggiato e che poi invece si è rivelato il giorno del diluvio universale. Beh, allora avete azzeccato uno dei 15 giorni all’anno che MeteoSvizzera sbaglia clamorosamente. L’85% delle previsioni è infatti corretto, mentre il 10% lo è solo parzialmente e il 5% rimanente è un buco nell’acqua. Ma perché? Il rimprovero che in questi casi spesso si rivolge ai meteorologi, e che lo stesso Gaia ha ripreso come veritiero, è che “chi da Locarno-Monti i varda gnanca pü fö da la finestra”. Ed è vero; al loro posto lo fanno però le stazioni meteorologiche, i radar e i satelliti. Il fatto che non tutta la superficie terrestre sia coperta da questi strumenti fa sì che le condizioni iniziali di una perturbazione (magari nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico) restino sconosciute. E questo dettaglio, che poi un dettaglio tanto piccolo non è, porta a un problema di precisione e quindi di affidabilità della previsione.

Da sinistra: Daniele Misani, Associazione Artigiani e Commercianti, Marco Gaia, Marcello Gervasi, Ente Turistico Valposchiavo

Ma non è solamente quando si tratta di voler fare una grigliata in giardino che ci affidiamo alla meteo. Il turismo, certo, ne fa un grande uso. Chiunque prima di decidere se spostarsi, consulta la meteo del posto e al turista fa comodo avere un servizio meteorologico che segnali le previsioni per i 15 giorni seguenti. Questo però, come dice Gaia, non è possibile: “ MeteoSvizzera non è monopolio statale e qualsiasi privato può quindi istituire il proprio servizio, se possiede le conoscenze necessarie per interpretare i dati forniti dalle stazioni meteorologiche. Una previsione oltre il sesto giorno ha però un’affidabilità inferiore al 50% e non è quindi attendibile.”

Oltre al turismo, MeteoSvizzera è al servizio dei trasporti. “La viabilità – così Gaia – è assolutamente meteo-dipendente: pensiamo agli autocarri che non possono percorrere le nostre autostrade se c’è neve oppure all’aviazione, ad un aereo che non può atterrare se la visibilità è scarsa a causa della nebbia. Avendo queste informazioni in tempo, si possono evitare situazioni di disagio e schivare rischi inutili. MeteoSvizzera è quindi indispensabile anche per la sicurezza.”

E non da ultimo, il servizio meteorologico è utile anche per l’economia. Pensiamo alle centrali idroelettriche che adeguano il livello delle acque alle precipitazioni previste, oppure al settore agricolo che dipende in tutto e per tutto dalle condizioni meteorologiche, oppure ancora a grandi eventi quali Open Air, festival, eventi sportivi…

“Impedire il maltempo non si può, prevenirne le conseguenze però sì” – Marco Gaia


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