CTL: la parte più difficile deve ancora iniziare

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Inaugurato a Poschiavo il nuovo Centro Tecnologico del Legno
(di P. Pola)
Venerdì 2 ottobre 2015, alla presenza di numerosi ospiti e invitati, è stato ufficialmente inaugurato a Poschiavo il Centro tecnologico del legno, insediato nell’areale già appartenuto alla ditta Marmi e Serpentini SA della famiglia Jochum.

 

Dopo anni di gestazione, in cui non sono mancate le discussioni politiche che hanno polarizzato l’opinione pubblica valligiana, il Centro Tecnologico del Legno ha finalmente aperto le porte al pubblico, prima di cedere definitivamente il passo a tutti i professionisti del settore del legno che intendono frequentare la vasta gamma di corsi offerti dalla nuova struttura formativa.

Tutto iniziò nel 2007, quando l’allora presidente della Regione Valposchiavo (RVP) Alessandro della Vedova, promotore e anima del progetto, nonché presidente del Consiglio d’amministrazione fino al 2013, ebbe l’idea d’istituire un’alta scuola tecnologica che si occupasse della lavorazione di una delle nostre materie prime per eccellenza, il legno. Promosso dalla RVP quale progetto istituito nel quadro della nuova politica regionale voluta dalla Confederazione, la genesi del CTL ha vissuto fasi tormentate, nell’ambito delle quali si sono sviluppate le discussioni politiche più disparate. Fautori e contrari al progetto si sono fronteggiati per anni su ogni possibile argomento, tra i quali si possono annoverare: l’ubicazione, il finanziamento, l’accredito degli studenti da parte della Regione Lombardia, la concorrenza alle ditte locali, la qualità dei macchinari in dotazione e la redditività.

Osteggiato in special modo dall’UDC, che ha pure promosso un referendum contro il finanziamento di CHF 650’000 da parte del Comune di Poschiavo, nel marzo 2013 i cittadini di Poschiavo hanno dato definitivamente parere favorevole al contributo, conferendo di fatto fiducia al Centro Tecnologico del Legno. Nell’agosto del 2014, l’assemblea comunale di Brusio respingeva, invece, una partecipazione finanziaria da parte dello stesso Comune, il quale usciva definitivamente dal progetto. Questo dato di fatto non ha però impedito al CTL di continuare per la sua strada. Acquistato lo stabile di proprietà della ex Marmi e Serpentini SA, presso la stazione ferroviaria di Poschiavo, i lavori di ristrutturazione, iniziati lo scorso mese di maggio, sono stati portati avanti celermente e secondo programma, in sintonia con i costi preventivati.

Il direttore operativo del CTL, Remi Crameri

 

La soddisfazione per la conclusione di quest’importante prima tappa era palpabile. Così apre l’inaugurazione ufficiale il direttore del CTL Remi Crameri: “Oggi è una giornata di festa. Assieme abbiamo lavorato per realizzare la visione del CTL nella sua fase decisiva. Per me è un onore poter ridare qualcosa alla mia valle d’origine tramite questo progetto”. Di tappa importante parla il presidente del CdA Karl Heiz, il quale non nasconde la propria soddisfazione per il raggiungimento di questo primo traguardo, anche se, ribadisce lo stesso presidente, l’aver raggiunto e superato una parte del percorso non significa che la gara sia finita, anzi: la parte più ardua deve ancora iniziare. Heiz si sofferma quindi sull’importante momento in cui l’IBW, l’alta scuola per la formazione professionale della Svizzera orientale, ha deciso di entrare nel progetto, conferendo alla realizzazione dello stesso una svolta definitiva, grazie alle sue solide competenze e l’alta professionalità nel campo della formazione.

Il presidente del CdA, Karl Heiz

 

Il presidente del CdA è perfettamente conscio che ci sarà ancora molto da fare. Riuscire per esempio a reclutare un numero sufficiente di studenti per i corsi di lunga durata o, cosa non trascurabile, trovare fondi supplementari da parte di investitori privati per assicurare il periodo iniziale di vita del CTL: “Nessuno può dare una garanzia di successo – conclude Heiz – ma l’unico modo sicuro di non riuscire è non provare. Anche per il padre spirituale ed intellettuale del CTL – così è stato definito da Karl Heiz Alessandro della Vedova – il contesto in cui nasce e si muove questo centro non è dei più favorevoli, ma questo dato di fatto dovrebbe valere da stimolo per andare avanti e vincere la sfida: “Ora abbiamo un’automobile – afferma Della Vedova – bisogna riempirla di benzina e far correre il motore. Sono sicuro che, fra 5 anni, avremo un secondo appuntamento, in cui potremmo dimostrare che questo progetto ha la sua validità.”

L’iniziatore del CTL, il Podestà Alessandro Della Vedova

 

Anche la Regione Lombardia crede fermamente nel progetto e nella collaborazione fra regioni transfrontaliere. Per il suo vicepresidente Ugo Parolo, poter condividere un progetto simile è essenziale, perché valorizza una materia prima fondamentale per i nostri luoghi, conferendo un ruolo di prim’ordine a tutta la filiera del legno. Chiude i discorsi ufficiali Claudio Lardi, ex Consigliere di Stato che, nel suo ruolo di capo dipartimento dell’educazione, ha partecipato attivamente all’evoluzione del progetto: “Chi ha voluto e creato il CTL è un pioniere moderno, che crede nelle possibilità delle nostre regioni e nella collaborazione transfrontaliera. Basta con queste critiche alla vicina Italia. Ho potuto partecipare all’avventura dell’Expo e ho visto, sul posto, cosa sa fare l’Italia e cosa sa fare la Lombardia quando c’è qualcosa di concreto da mettere in atto: una cosa meravigliosa”. L’inaugurazione del CTL si è chiusa con la relazione degli architetti ed una dimostrazione pratica inerente il funzionamento dei vari macchinari, dotati di alta tecnologia e multifunzionalità.

Macchinario per la lavorazione del legno

 

Il CTL ha iniziato il suo cammino, ma non si può ancora affermare che la sfida sia definitivamente vinta. La via sarà tortuosa, ma l’entusiasmo dei responsabili lascia presagire un lieto fine. Come affermato da Della Vedova, un secondo appuntamento sarà stabilito fra 5 anni. A quel punto ne sapremo di più.

 

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