Della Vedova: Chi mi vota premia un politico capace di dialogare con tutti

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Intervista a Alessandro Della Vedova
In vista delle prossime elezioni del Consiglio Nazionale del 18 ottobre, IL BERNINA ha intervistato i tre candidati valposchiavini: Livio Zanolari, Alessandro Della Vedova e Silva Semadeni.

 

Come valuta le sue possibilità di essere eletto? In tal senso le decisioni impopolari prese negli ultimi tempi a livello comunale rischiano di far diminuire le sue chances di essere eletto?
Le possibilità di essere eletto sono ridotte e questo mi è chiaro sin da quando il PDC Grigioni mi ha chiesto di far parte della sua lista per il Consiglio Nazionale. La corsa al parlamento federale si svolge in base al sistema proporzionale e questo aspetto obbliga anche il nostro partito a presentare una lista con cinque nomi. Cinque esponenti del partito che, assortiti in base a criteri regionali e linguistici, siano in grado di mobilitare l’elettorato del partito. Quattro “accompagnatori” in grado di contribuire, in primo luogo, alla rielezione dell’amico Martin Candinas. Far parte di questo “quadrifoglio” è un onore per me.

Mentre per quanto riguarda la seconda parte della domanda vorrei ricordare che le decisioni “scomode o impopolari” derivano dalla mia assunzione di responsabilità nei confronti della popolazione. Decisioni che ho preso cercando di non farmi condizionare dai quei ragionamenti opportunistici che mortificano l’agire di chiunque non ponga l’interesse della collettività al di sopra del proprio tornaconto. È questo il modo di far politica che oggi mi permette di sottopormi al giudizio del popolo grigionese con la dovuta serenità.

Quali i motivi per cui gli elettori dovrebbero apporre il suo nome sulla scheda elettorale e non quello di un candidato sfidante?
Il mio nome è già stampato sulla scheda elettorale – la numero 11 per la precisione – e in questo senso sarei felice se nessuno lo rigasse per non accordarmi la propria preferenza. Perché in questi ultimi anni e senza voler essere presuntuoso, ritengo di aver saputo gestire situazioni anche difficili con l’approvazione delle istanze superiori: amministrazione e governo. Perché il voto concesso alla mia persona premia un politico capace di dialogare con tutti alla ricerca della miglior soluzione per l’intera collettività. Al di sopra, quindi, ed oltre gli steccati partitici.

Con questa candidatura sancisce la sua definitiva discesa in politica? Nel futuro vede la possibilità di candidarsi per il Governo grigionese?
Negarlo sarebbe ipocrita. Chiunque dedichi una parte importante della propria vita alla cosa pubblica non può non farci un pensiero. Ma nella vita e in politica i risultati più belli sono quelli ottenuti con l’impegno e con il lavoro. Lasciamo pertanto che siano questi due fattori a decidere sul mio destino.