Sicurezza e crisi finanziaria le prossime sfide
In vista delle prossime elezioni comunali di Brusio, in programma per il 25 ottobre, IL BERNINA ha intervistato il candidato unico alla carica di Sindaco Arturo Plozza.
Arturo Plozza, lei si mette a disposizione per un secondo mandato. Quale candidato unico la sua rielezione è scontata. L’assenza di antagonisti è da interpretare quale segno di disinteresse dei cittadini nei confronti della politica o un’attestazione di stima per quanto da lei fatto in questi quattro anni?
Non credo che il fatto di essere l’unico candidato si possa interpretare come un segno di debolezza e di mancato interesse da parte della comunità di Brusio. I cittadini di Brusio sono fieri del loro Comune e, pertanto, sono anche pronti a operare, ognuno nel proprio campo, ognuno con le proprie forze, idee e risorse, per il bene comune.
I cittadini che, in un sistema di milizia come il nostro, accettano una carica pubblica, non sono molti.
Essere l’unico candidato può essere interpretato anche come un’attestazione di stima e del lavoro fatto. Se così è, non posso che esserne contento. Un consenso favorevole e compatto da parte dei miei cittadini sarebbe gratificante, e un buon viatico in vista dei prossimi 4 anni di impegno in favore del mio Comune.
Nella legislatura che sta per concludersi, non le è certamente mancato il lavoro da svolgere e neppure i problemi da affrontare. Quali sono stati i passaggi più significativi?
Nonostante fossi membro del Consiglio comunale già dal 2000, assumere le redini del Comune quale Presidente comunale ha comportato un impegno non indifferente. Da politico non professionista, ho dovuto anzitutto imparare tante cose e affrontare giorno dopo giorno i vari temi e i dossier che si sono presentati. Il lavoro non è mancato, come non sono mancate le difficoltà che ho cercato di superare in modo pragmatico e corretto nel rispetto delle leggi e disposizioni e, se possibile, in favore del cittadino. Mi sono reso conto che non sempre è possibile raggiungere gli obiettivi fissati, e che non è possibile dare ragione a tutti. La riorganizzazione dell’azienda elettrica comunale e la gestione del personale con la nomina di nuovi impiegati sono stati due dei temi più significativi.
Quali sono le sfide più importanti che secondo lei dovrà affrontare nel prossimi quattro anni?
Continuare il lavoro intrapreso ai sensi di garantire continuità e contribuire a mantenere e se possibile rafforzare la posizione del Comune di Brusio. La particolare situazione del momento, oltre che con i temi ricorrenti della nostra realtà di Comune di periferia (posti di lavoro, invecchiamento della popolazione, distanza dai centri, traffico) ci vedrà confrontati con ulteriori sfide: sicurezza, immigrati, crisi finanziaria con calo delle entrate. Sfide non facili da affrontare. Confido nella collaborazione e nell’impegno di tutti. Assieme si può fare!
Ci sono progetti nel cassetto che lei vorrebbe assolutamente realizzare?
I sogni sono appunto sogni, ma alcuni progetti possono essere elencati; in particolare quelli che potrebbero contribuire a rafforzare la vivibilità nel nostro Comune e magari anche a renderlo attrattivo per altri. Uno su tutti il progetto per un’area ricreativa a Garbella, senza dimenticare i lavori importanti a garanzia dei servizi alla popolazione; penso al rinnovo delle infrastrutture, alla manutenzione delle strade, alle infrastrutture AECB, all’illuminazione pubblica, alla sostituzione delle condutture d’acqua ecc.
Il Cantone promuove da anni le aggregazioni comunali, con l’obiettivo di scendere ad una cinquantina di Comuni entro termini neanche troppo lunghi. Sarà ricordato quale Sindaco della fusione fra i comuni di Brusio e Poschiavo?
L’obiettivo è dichiarato, e in varie occasioni e in vario modo siamo confrontati con il tema della fusione. Concretamente, al momento, non sussistono iniziative o visioni concrete. Se, come e quando si faranno dei passi in questo senso, si deciderà in concordanza con i nostri cittadini. La gente deve credere e essere convinta della bontà di un simile progetto. Da parte di Brusio c’è la volontà di collaborare con Poschiavo nell’ottica di ottimizzare certi processi e di cercare le necessarie sinergie nell’interesse dei cittadini della Valle. I temi sono scuole, centro sanitario di valle, regione Bernina…
La necessaria apertura e disponibilità ad affrontare una discussione in merito al ritorno al Comungrande è data, ma nel rispetto dei tempi e delle modalità che si riterranno necessarie. Non credo che questo processo di preparazione ed esecuzione rientri in termini di tempo nei prossimi 4 anni. In questo senso non sarò il Sindaco della fusione.
Sarà lei a guidare la nuova Regione Valposchiavo?
Con l’avvicendamento degli attuali Circoli, delle attuali Corporazioni regionali e dei Distretti, con le nuove 11 Regioni si intendono semplificare le strutture organizzative.
Sulla scorta dell’Art. 1 della Legge sulla suddivisione del Cantone dei Grigioni in Regioni, i due Comuni di Valle saranno attribuiti alla regione Bernina. La nuova regione sarà guidata dalla conferenza dei sindaci che, nello specifico della nostra Regione, sarà allargata a quattro membri. Uno di questi avrà l’onere e l’onore di presiedere la regione Bernina. Entro fine novembre i due Comuni dovranno votare il nuovo Statuto, il nuovo documento che sancisce composizione e organizzazione della Regione. È prematuro fare pronostici sulla persona che guiderà le sorti della nuova organizzazione.