Unica eccezione per gli alloggi ad uso turistico
(di M. Travaglia)
Secondo quanto stabilito dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE), il Comune di Brusio ha superato la quota stabilita di abitazioni secondarie.
In base a quello che è riportato nella Costituzione, in seguito all’accettazione, da parte del popolo, dell’iniziativa «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!», i Comuni che eccedono la quota del 20% di abitazioni secondarie non possono più rilasciare permessi di costruzione di tali edifici.
L’ordinanza è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 e finora non ha interessato la Valposchiavo. Oggi, però, l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) ha reso noto che Brusio, insieme a Petit-Val (BE), Albula/Alvra (GR), Domleschg (GR), Calanca (GR), Curio (TI), Iragna (TI) e Leuk (VS), è stato inserito nell’Appendice all’ordinanza sulle abitazioni secondarie per il fatto di aver superato questa quota del 20%.
Brusio non potrà più quindi costruire abitazioni secondarie? Non del tutto. Esiste infatti un’eccezione, e cioè la possibilità di costruire alloggi per uso turistico, i cosiddetti “letti caldi”: tali locazioni dovranno avvenire nel quadro di forme di alloggio strutturate oppure essere offerte da proprietari che vivono nello stesso edificio. La situazione tornerà comunque alla normalità nel momento in cui il Comune di Brusio dimostri di essere rientrato nella quota del 20%.