Progetti Bio: Valtellina, Valposchiavo e Valcamonica a confronto
(di P. Pola)
Sabato 14 novembre 2015, la scuola ambulante di Agricoltura Sostenibile ha fatto tappa in Valposchiavo, nell’ambito di un incontro informativo organizzato dal Polo Poschiavo, in cui è stata proposta una tavola rotonda sul Bio-distretto Valle Camonica e 100 % Valposchiavo, così come delle visite guidate.
Organizzato dal Direttore del Polo Poschiavo, Cassiano Luminati, l’incontro ha visto la partecipazione di molti addetti ai lavori provenienti dalla vicina Valtellina e dalla Valcamonica, per un’interessante riflessione riguardo l’esperienza di queste vallate che, come la Valposchiavo, hanno intrapreso un percorso incentrato sulla produzione biologica quale strada principale per ripensare lo sviluppo economico sostenibile del proprio territorio.
Introdotta dal coordinatore della Scuola Ambulante di Agricoltura sostenibile, Prof. Gian Mario Folini, la conferenza iniziale ha visto accostarsi al podio degli oratori Gianni Tosana, Presidente del Bio-distretto Valle Camonica e Cassiano Luminati, per il progetto Smart Valley 100% Bio. “Agricoltura biologica significa porre attenzione al tema dell’agro biodiversità – spiega il prof. Folini – modello di coltivazione, quest’ultimo, che ha subito un’importante riduzione con l’arrivo dell’agricoltura convenzionale, la quale, se da una parte ha visto utilizzare e migliorare determinate varietà, dall’altra parte ha contribuito a far scomparire l’assortimento della tradizionale agricoltura di montagna”.
Un esempio significativo è la coltivazione della segale e del grano saraceno, la cui lavorazione rappresentava un tempo un elemento indispensabile per il sostentamento della popolazione alpina e che oggi risulta essere praticamente abbandonata, in quanto non più redditizia. Nel contesto val la pena citare l’esempio di Teglio, cuore e patria del pizzochero, dove, negli anni ’70, la coltivazione del grano saraceno stava scomparendo. Per il Prof. Folini occorre pertanto ragionare su nuove forme d’agricoltura sostenibile, non solo per produrre paesaggio, ma anche innovazione, in un contesto di realtà agricole che si muovono entro logiche più evolute.
E l’agricoltura biologica fa parte di questo concetto di nuova interpretazione del sistema azienda agricola. “La Valposchiavo è la regione che – conclude Folini – rispetto al contesto europeo, ha meglio interpretato questo processo di trasformazione. In questo contesto si può dunque affermare che la stessa è anche un punto di riferimento che, nonostante le sue piccole dimensione, fornisce comunque delle interessanti indicazioni, aiutandoci a comprendere che, per ripensare un progetto di sviluppo del territorio, occorre ripartire dall’agricoltura.
Gianni Tosana fa il punto della situazione in Valcamonica, spiegando il percorso seguito da questo territorio per giungere a sviluppare un concetto finalizzato alla coltivazione di prodotti biologici. “Abbiamo iniziato 4 anni fa – spiega Tosana – creando l’associazione Valcamonica Bio, la quale contempla una ventina di piccole aziende. Nel nostro Bio-distretto non convergono unicamente aziende agricole, ma, in modo trasversale, anche realtà che operano nell’ambito del turismo, dell’artigianato e, non da ultimo, anche le scuole. In questo contesto merita una citazione il progetto delle merendine bio, fra i più interessanti sviluppati finora dal Bio-distretto, che mira a fornire le scuole di merendine basate su prodotti autoctoni derivanti da produzioni biologiche. L’iniziativa, che ha suscitato molto entusiasmo fra gli addetti ai lavori e gli studenti stessi, dovrebbe poter coinvolgere tutte le scuole della Valcamonica.
Un altro progetto degno di nota, al momento ancora fermo a livello di visione, è rappresentato da un collegamento ciclabile fra la Valposchiavo, la Valtellina e la Valcamonica. L’idea sarebbe quella di far partire questa via addirittura dalla Germania, per giungere nell’alta Valcamonica attraversando i passi alpini, nel cui passaggio verrebbero coinvolti anche diversi alpeggi, i quali, per l’occasione, si trasformerebbero in stabilimenti ricettivi.
Chiude gli interventi, che hanno fatto da preludio alla giornata d’incontro e di scambio d’opinioni, il Presidente della Regione Valposchiavo Cassiano Luminati, il quale illustra al pubblico i progetti della Valpschiavo, atti ad implementare una strategia ad ampio raggio, che intende far diventare questa vallata alpina la prima “Smart Valley 100% Bio”.
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