“Verrebbe intaccato il principio della separazione dei poteri”
(di M .Travaglia)
Continua la discussione intorno all’iniziativa popolare federale “Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati (Iniziativa per l’attuazione)” proposta dall’UDC. IL BERNINA ha chiesto un’opinione ai diversi partiti della Valposchiavo.
Ha suscitato molto dibattito l’articolo che abbiamo pubblicato il 28 gennaio scorso a firma di Niccolò Raselli, “Appello urgente alle cittadine e ai cittadini svizzeri“. Ben 13 i commenti che si sono susseguiti nei giorni a seguire. Per questo motivo abbiamo deciso di interpellare i partiti politici della Valposchiavo, chiedendo loro di eprimersi in merito alla questione. Massimo Monigatti del Partito Socialista ha risposto puntualmente all’appello che abbiamo lanciato. “Chiaramente – esordisce – il Partito socialista è contrario a questa iniziativa”. Per rendere più chiara la posizione del partito viene fatto un esempio.
Due ragazzi maggiorenni, Anil e Luca, di ritorno da una festa di paese, stanchi di camminare, notano in un ripostiglio due biciclette. Senza pensare alle conseguenze i due rompono il vetro della porta, sbloccano la serratura e rubano le due biciclette tornandosene a casa. Il giorno dopo i due vengono denunciati, e condannati. Per Luca, cittadino svizzero, la pena consiste in una semplice sanzione pecuniaria. Per Anil, figlio di immigrati indiani, cresciuto in svizzera, il verdetto è il seguente: secondo l’iniziativa (Art.197) sussistono i reati di violazione di domicilio, danneggiamento e furto, e, secondo l’iniziativa, Anil verrà espulso. Anil ha frequentato le scuole in svizzera, frequenta un apprendistato e parla solo malamente hindi. Essere espulso dalla svizzera sarebbe una cosa terribile per lui e per la sua famiglia. E tutto questo per una bagatella giovanile.
“Certamente – commenta Monigatti – nessuno desidera avere dei criminali sul suo suolo, ma questa iniziativa non ne ridurrebbe il numero. L’iniziativa è rivolta agli stranieri residenti, quindi a quella parte di stranieri che lavora e paga le tasse come noi. La stragrande maggioranza di essi sono dei cittadini ben integrati, il cui lavoro e impegno ha dato molto alla Svizzera, degradandoli a dei cittadini di seconda classe”. Secondo il Partito Socialista, inoltre, questo automatismo toglierebbe ai giudici la possibilità di valutare ogni caso singolarmente, interferendo con il principio della proporzionalità della pena. “Fino ad oggi – precisa Monigatti – un giudice, prima di emettere la sentenza, può ancora valutare se la pena è appropriata; nel caso l’iniziativa venisse accettata non più. In questo modo – conclude il ragionamento – verrebbe intaccato pure uno dei principi del diritto svizzero, cioè quello della separazione dei poteri, creando un automatismo dannoso e non consono ad uno stato di diritto come la Svizzera”. Per ulteriori informazioni sul testo dell’iniziativa è possibile consultare l’indirizzo www.admin.ch/ch/i/pore/vi/vis433t.html.
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