Votazioni difficili

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Lettera aperta di Nicoletta Noi-Togni
Ho già avuto occasione di parlare di ricerca del male minore per quel che riguarda le votazioni del 28 febbraio prossimo. Per il raddoppio del Gottardo per me è chiaro che il male minore è quello del si alle urne. Per le altre votazioni in programma il 28 la ricerca del male minore è più difficile.

Non tanto per l’Iniziativa contro la speculazione sulle derrate alimentari che intende vietare in Svizzera quelle operazioni speculative che danneggiano i Paesi poveri; Iniziativa dei giovani socialisti  che credo si possa , nel senso del male minore sostenere, in quanto persegue la protezione alimentare di popoli poveri e svantaggiati procurando al nostro Paese svantaggi di tipo amministrativo e commerciale, comunque sopportabili se raffrontati a fame e miseria nel terzo mondo.

La votazione per il matrimonio e la famiglia e contro gli svantaggi fiscali per le coppie sposate, costituisce la riparazione ad un’ingiustizia di fondo alla quale inspiegabilmente la politica non ha mai voluto rimediare. Non è infatti giustificabile che chi costituisce una famiglia secondo le leggi vigenti, debba venir penalizzato da un’imposizione fiscalmente superiore a chi vive senza essere sposato. Penalità che – per le coppie sposate – si prolunga nel tempo e si ripercuote sulle rendite AVS che risultano per una coppia sposata minori che per chi non lo è. Questo in un momento che vede la famiglia particolarmente indebolita da un tessuto sociale per tanti aspetti compromesso. Restituire valore e riconoscimento alla famiglia è quindi importante, ed è uno degli scopi che si è prefissa l’Iniziativa in votazione il prossimo 28 febbraio.

Per rafforzare il concetto di famiglia quest’ultima è stata definita dagli iniziativisti „unione duratura tra uomo e donna“, cosa che ha suscitato la critica di chi vuole estendere il concetto di famiglia ad altre forme di unioni. In effetti quest’ultime non ricavano danno da questa definizione, dato che il nostro stato di diritto prevede già oggi la registrazione di queste coppie e quindi la loro situazione civile risulta essere fattualmente uguale a quella degli sposati. Male minore quindi a fronte della compensazione di una differenza che non si giustifica e sta penalizzando le coppie sposate da anni.

Questo ciò che vuole l’Iniziativa per il matrimonio e la famiglia che può essere perciò supportata. Discorso molto più difficile sull’Iniziativa di attuazione dell’espulsione per gli stranieri che compiono delitti  nel nostro Paese. Iniziativa destinata a suscitare parecchia emozione sia in chi non crede che il male esista o lo giustifica, oppure non sopporti l’idea che dei reati di tipo minore decidano la sorte di una persona costretta ad andarsene dalla Svizzera, quando magari in Svizzera è nata e cresciuta, sia in chi recepisce il dolore delle vittime e delle loro famiglie. Il dolore di chi subisce un aggessione, di chi è confrontato con un crimine, è distruttivo e purtroppo sempre più frequente. Chi commette un crimine deve essere punito (chiunque intendo). Certi avvenimenti e certe decisioni del Tribunale federale degli ultimi anni sopratutto, ci fanno dubitare sulla capacità di equa punizione di quell’Istanza e di altre simili. Come del resto le difese ad oltranza di autori di reato da parte di addetti ai lavori che sembrano indifferenti alle sorti della comunità. Un corollario di circostanze che infuenzano questa votazione. Con una nota positiva comunque: chi non commette reati, starniero o svizzero, non ha nulla da temere. La decisione su di un si o su di un no, è più che mai affidata alla nostra coscienza.

Nicoletta Noi-Togni