U8: campioni svizzeri

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(di L. Beti)
Gli allievi dell’Hockey Club Poschiavo vincono a Langnau, nel canton Berna, la finale del torneo nazionale PostFinace Trophy organizzato dalla Swiss Ice Hockey. È una vittoria storica per l’HCP.

 

Nello sport, a volte, pochi centimetri ci fanno toccare il cielo con un dito o ci gettano nel baratro della delusione più nera. Così è stato anche ieri, domenica 28 febbraio, per i giovani giocatori dell’HCP. Alcuni centimetri li hanno proiettati nell’olimpo dell’hockey svizzero. Alla Ilfishalle di Langnau hanno conquistato la coppa di miglior squadra della Svizzera nella categoria «Scuola di disco su ghiaccio». Un’impresa storica per un movimento hockeistico lontano dalle grandi squadre nazionali.

Prima di raccontarvi i decisivi scampoli della finale, ritorniamo insieme alle ultime partite giocate sulla pista di ghiaccio nell’Emmental. Alla finale della categoria «Scuola di disco su ghiaccio» approdano quattro squadre: oltre ai nostri U8, anche le compagini di Olten, nel canton Soletta, Urdorf, nel canton Zurigo, e Laufen, nel canton Basilea-Campagna.

Si gioca con quattro giocatori di movimento, senza portiere, su un terzo della superficie normale della pista. La porta è difesa da un nastro, teso a una ventina di centimetri dal ghiaccio. Si segna raso ghiaccio, con un disco giallo. E fin qui le stranezze del torneo giovanile, organizzato dalla Lega svizzera di hockey su ghiaccio; siamo alla nona edizione. Il resto è da grandi: giocatori bardati da capo a piedi, che in campo mettono abilità, velocità e tanta passione per lo sport più veloce del mondo.

Torneo a quattro squadre per i nostri. Le prime due si qualificano per la finale. La squadra valposchiavina, diretta alla transenna da Giovanni Vecellio, vince facilmente contro le compagini di Olten (3-11) e di Urdorf (2-19). Perde invece la partita contro la formazione di Basilea-Campagna con il risultato di 6 a 4. Nulla è però ancora perduto.

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U8: campioni svizzeri

In finale, le due squadre decisamente più forti: Laufen e Poschiavo. Due tempi di 10 minuti per sancire la migliore della classe. Si va alla pausa sul tre a zero per gli avversari. La partita sembra ormai compromessa. Nel secondo tempo la rimonta: gli U8 scendono in campo con un assetto tattico più spregiudicato, riuscendo così nell’impresa. Il pareggio giunge a pochi minuti dalla sirena. Si va ai rigori. Sugli spalti la tensione è palpabile. Mamme e papà seguono le gesta dei loro pupilli con il cuore in gola, senza più voce o unghie da mordere.

I rigori; altra stranezza del torneo. Non si parte dal centro per andare incontro al portiere, che non c’è. Si tirano dall’angolo destro della propria porta. Obiettivo: insaccare il disco nella porta avversaria. Sembra un gioco da ragazzi. E invece non è così. O il disco si ferma prima di arrivare in porta oppure fallisce il bersaglio.

Si va avanti a oltranza. Perde chi sbaglia per primo. Sbagliano quasi tutti. Non Ian Lardi. Il suo disco scivola lentissimo sul ghiaccio, frenato dalla neve. Sembra fermarsi sulla linea di porta, invece la supera di qualche centimetro. Sono i centimetri che fanno toccare ai giovani valposchiavini il cielo con un dito. Sono campioni svizzeri. La coppa è loro. Una vittoria storica, da raccontare a casa: alla nonna che li attenderà alzata fino a tardi, alla zia, ai compagni di scuola, agli insegnanti.