Impagliato e ospite del Museo poschiavino
(di M. Travaglia)
Nel febbraio del 2013 l’orso M13 viene abbattuto. Con una mostra biennale, il Museo poschiavino riflette su questo capitolo della storia locale e ripercorre le tappe di una convivenza difficile. Intervista a Paolo Raselli, Presidente della Fondazione Ente Museo Poschiavino.
Con l’uccisione del plantigrado, dopo mesi di apprensione e un immenso interesse mediatico, in valle torna la tranquillità. Eppure la ricomparsa di un grande predatore, dopo oltre un secolo di assenza, riapre un quesito antico: è possibile condividere il territorio con un animale che è autoctono ma è percepito come rivale dall’uomo?
Quali sono i concetti che emergono nella mostra? Convivenza possibile o impossibile?
Non sta ovviamente al museo stabilire se la convivenza con l’orso in Valposchiavo sia possibile o meno. Ogni visitatore avrà la possibilità di farsi un’opinione propria, sulla base di vari elementi. E alla fine avrà anche la possibilità di dire la sua, in un percorso comunicativo in parte anche bidirezionale.
Da dove è nata l’idea di organizzare una mostra di questo tipo? È vero che ci sarà M13 impagliato?
Il giorno stesso in cui fu abbattuto M13, la Commissione direttiva del Museo ha deciso di chiedere la pelle del plantigrado alle autorità cantonali, che in seguito ce l’hanno poi concessa. All’epoca – tre anni fa – le tensioni tra fautori e oppositori, in valle ma anche fuori, soprattutto sui media, erano forti e anche la decisione del Museo poschiavino di richiedere il corpo dell’animale abbattuto fu soggetta a critiche. L’intento del museo è da subito stato quello di riflettere sul ritorno dell’orso in Valposchiavo a 100 anni dalla scomparsa dell’ultimo plantigrado, di mettere in rilievo le emozioni suscitate – anche grazie al cospicuo materiale multimediale disponibile (cosa piuttosto rara per altri temi) – e di promuovere una discussione fondata su elementi oggettivi. All’interno della mostra, in una scenografia molto suggestiva e realizzata anche con tecniche molto innovative, vi sarà naturalmente anche M13.
Che cosa deve aspettarsi di vedere l’utente che viene a visitare la mostra?
La mostra prevede uno spazio permanente dove sarà ospitato M13, anche se alcuni elementi verranno aggiornati di tanto in tanto, mentre al primo piano troverà spazio una mostra temporanea della durata di due anni, con un ampio apparato didattico e informativo.
La mostra biennale, dal titolo “L’orso in Valposchiavo • Dal Seicento a M13”, aprirà i battenti domenica 12 giugno e nel 2016 sarà visitabile fino al 28 ottobre, giorno della chiusura invernale. Maggiori informazioni su orari d’apertura, visite guidate e tariffe si possono trovare sul sito web museoposchiavino.ch.