Nuova apertura del negozio “L’Incontro”

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Intervista a Josy Battaglia
(di M. De Monti)
Ho un appuntamento con Josy Battaglia nel negozio in via da Mez 153 per porgergli alcune domande. Dall’esterno del negozio non si notano grandi differenze rispetto a quando c’era la libreria; ma cosa si muove all’interno de L’Incontro? Quali saranno le novità per il futuro di questa attività commerciale?

 

Entrando si nota subito che qualcosa sta cambiando. Non si vedono più dei libri riposti ordinatamente sugli scaffali, ma solo spazi liberi e molti vuoti da colmare. Mi attende Josy Battaglia, responsabile di sede dell’istituzione L’Incontro, con il quale scambierò qualche parola per informare i lettori de IL BERNINA sui futuri sviluppi di questo negozio.

Signor Battaglia, quando si è diffusa la notizia dell’imminente chiusura della Libreria, qual è stato il Suo primo pensiero quale responsabile di sede de L’Incontro?
Mi è dispiaciuto molto perché la Libreria L’Idea per la Valposchiavo ha significato tanto. Vent’anni di attività non sono poco e ci vuole un certo idealismo per realizzare certi progetti a Poschiavo. C’è il rammarico per il fatto di vedere finire questa bella offerta per la Valle. Questo è stato il primo pensiero e subito dopo però, considerando la proprietà di quel locale e il fatto di ritrovarselo vuoto, da una cosa negativa cerchiamo di trarne un’opportunità. Ripensando all’utilizzo di quello spazio in modo che si riesca ad offrire comunque qualcosa di interessante ed attraente per la popolazione.

Secondo lei, com’è stata recepita questa notizia dalle persone coinvolte, intendo le utenti de L’Incontro che collaboravano con il punto vendita L’Idea?
Sicuramente, per le persone che frequentano la nostra struttura e che collaboravano con la Libreria L’Idea, il nostro punto vendita dei prodotti, che erano quattro persone, è stato certamente un impatto forte. Questo ha generato molta insicurezza. Sono persone che si erano abituate ad un lavoro settimanale che le portava ad un contatto diretto con la popolazione e ci hanno fatto capire da subito che ci tenevano molto. Quindi stiamo valutando per il futuro, proprio in base anche a questa necessità, esigenza e desiderio, cosa poter proporre.

Quali passi sono stati intrapresi per poter continuare a garantire un punto vendita per i prodotti de L’Incontro? Avete previsto delle alternative?
Sicuramente abbiamo appunto pensato a come rivalutare quegli spazi. In questi giorni abbiamo ricevuto la notizia ufficiale che il Cantone, il dipartimento Socialità che si occupa anche della nostra istituzione, ha approvato l’idea di sfruttare quello spazio e farlo diventare una nuova sorta di laboratorio. Quindi una parte del Laboratorio Protetto che già abbiamo adesso in Via da Mez 38, nella sede principale, verrà spostato nel negozio per ricreare il punto vendita dei nostri prodotti, dove verranno anche realizzati, con parte della nostra utenza. Quindi ci sarà un ulteriore avvicinamento di quest’ultima alla popolazione, concetto che personalmente apprezzo molto.

L’Incontro fa parte dell’associazione Movimento, cosa ne pensano nella sede centrale di Samedan?
Dal punto di vista della direzione e del comitato della nostra associazione, le persone che sono state coinvolte, fino alla presidente, la signora Regula Ruch, si sono dimostrare molto aperte a riguardo ed hanno anche apprezzato molto l’idea. Non solo per la posizione strategica dello spazio in paese, ma anche per il fatto di essere annesso al Nucleo Abitativo, che è una struttura molto bella ed ampia di cui si potranno sicuramente sfruttare le sinergie in un futuro molto vicino.

Visto che lo spazio diventerà un negozio/laboratorio, ci saranno grandi cambiamenti all’interno?
Gli interventi sono stati minimi, e sono in corso in questi giorni, perché comunque il negozio era già molto presentabile. Verranno fatte delle piccole modifiche che però vanno solo nella direzione di poter permettere, in quello spazio, anche di lavorare con alcune persone. In generale il negozio rimarrà molto simile a quello che era prima.

Immagino che il negozio avrà un nuovo nome, quale sarà?
Al momento non abbiamo pensato a nomi specifici.

Sarà “solo” un negozio/atelier dove vendere i prodotti del Laboratorio Protetto oppure ci saranno anche altre novità?
Inizialmente verranno esposti molti più prodotti dell’Incontro e anche delle altre sedi: L’Ufficina di Samedan e la Buttega di Scuol. Non è da escludere che in futuro sonderemo altri tipi di collaborazioni. Ci sono già giunte delle richieste a riguardo che al momento stiamo valutando internamente e sulle quali non posso ancora dare nessun tipo di ufficialità, ma che, però, sicuramente, per noi potrebbero essere interessanti ed attrattive.

Prevede quindi in futuro delle collaborazioni con altri enti o società?
Questo sicuramente è lo spirito de L’Incontro e dell’associazione Movimento, che vuole integrarsi sul territorio. Il modo migliore per farlo è anche quello di collaborare con altre istituzioni, strutture, negozi o chiunque voglia partecipare all’attività che si svolgerà in quello spazio. Come detto, con chi esattamente non posso ancora dirlo anche perché attualmente non abbiamo valutato approfonditamente le opzioni che abbiamo. Inizialmente partiremo con un periodo dove saremo solo noi lì e quindi sarà interamente dedicato alla vendita e alla produzione targata L’Incontro.

In conclusione, secondo Lei, quali saranno i punti di forza di questa rinata attività commerciale nel centro di Poschiavo?
Prima di tutto, come dice già la domanda, si tratta di un’attività commerciale, quindi comunque un negozio che cambia tipo di gestione e che viene riaperto. Poi porterà della vita in paese perché sarà strettamente connesso all’attività che facciamo nella sede principale, dietro la piazza comunale, e quindi ci sarà, comunque, durante la giornata, un viavai di gente che frequenterà sia il negozio/laboratorio, ma anche la nostra struttura, la mensa e gli spazi in Via da Mez 38. Quindi il risultato sarà sempre quello di portare vita in paese e di mantenere il nucleo storico di Poschiavo vivo. Confermato anche dall’acquisto, l’anno scorso, dello stabile in Via da Mez 38, che verrà, in un prossimo futuro, risanato. Questo fa parte anche dell’evoluzione strategica della nostra struttura e dell’associazione cappello, che vuole che le persone diversamente abili rimangano al centro del paese e non in periferia.

[L’intervista è una trascrizione tratta dalla registrazione audio]

Marcello De Monti


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