Raccolto quasi 1 milione per Lagalb

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Il capitale azionario necessario è di 5 milioni di CHF
In 20 giorni sono già stati raccolti 0,8 milioni di CHF sotto forma di conferme di sottoscrizione. Circa il 60 % degli investitori proviene dal Grigioni meridionale, il restante 40 % dalla Svizzera tedesca e dai paesi vicini.

 

 

Come abbiamo avuto modo di raccontare, durante l’Assemblea generale dell’Engadin St. Moritz Mountains AG del 4 aprile gli imprenditori George Walliser e Rainer Good hanno annunciato che, tramite l’iniziativa «Pro Lagalb», intendono assicurare un futuro alla funivia sul passo del Bernina.

Da quel momento diverse reazioni incoraggianti si sono susseguite. Ad esempio, un gruppo di lavoro (che opera a titolo di volontariato), composto da specialisti del settore, ha analizzato le difficoltà degli ultimi 50 anni di esercizio e elaborato i parametri per il futuro modello aziendale.

La priorità più grande sembra essere quella legata all’ampliamento dell’offerta: non si dovrebbe più puntare solo sullo sciatore tradizionale. Per un posizionamento sul mercato diverso da quello della concorrenza, si punterebbe a far riscoprire Lagalb anche ai freerider, agli amanti del freestyle, a chi cioè pratica il fuoripista. Oltre ad un incremento dell’attrattività della struttura, si prevede la creazione di un’associazione che si occupi in modo specifico della promozione dell’impianto. Associazione che, secondo i promotori del salvataggio, contribuirebbe alla manutenzione dell’impianto tramite contributi annuali.

Un altro obiettivo sarebbe comunque quello di mantenere in esercizio, durante l’inverno, la funivia, le piste e il ristorante in cima a Lagalb, così come sono ora. Nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi, però, si prevede, per esempio, che la funivia non sia in esercizio in caso di cattive previsioni meteo. La sospensione del servizio potrebbe essere annunciata il giorno precedente, in modo da garantire ai clienti la possibilità di pianificare le proprie uscite.

Ma la novità forse più importante introdotta dalla Pro Lagalb riguarda l’esercizio estivo della montagna. In collaborazione con diversi enti e uffici, infatti, si sta valutando la possibilità di far diventare la montagna accessibile anche ai mountainbiker di tutti i livelli. Collegando il Piz Lagalb al Biketrail della Valposchiavo fino a Tirano, si potrebbe avere il  Flowtrail più lungo delle Alpi (circa 40 km e 2’500 m di dislivello).

Nei programmi degli investitori viene auspicato un pareggio di bilancio nel medio termine. L’approvazione del diritto di costruzione, dell’autorizzazione d’esercizio e della concessione, potrebbero protrarsi  fino alla primavera/estate 2017. Entro fine giugno, comunque, risulterà chiaro se il salvataggio è una cosa fattibile oppure no. Se tutto andrà per il verso giusto seguiranno l’emissione delle azioni e i preparativi per la stagione invernale 2016/17.


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