Il SI è l’unico modo per por fine ad abusi e discriminazioni
Proponiamo qui di seguito un estratto del comunicato stampa di Amnesty International apparso alla fine dello scorso mese di marzo.
Il referendum promosso dall’UDC contro la ristrutturazione del settore dell’asilo è riuscito e, di conseguenza, la popolazione è chiamata a esprimersi il 5 giugno prossimo. Anche se la revisione votata dal Parlamento costituisce un nuovo inasprimento, Amnesty International invita a votare SI alla revisione della legge.
Il principio della ristrutturazione è politicamente accettato. La conferenza nazionale sull’asilo, che ha riunito la totalità degli attori ufficiali, inclusi i rappresentanti dell’UDC, l’ha accettato all’unanimità. Questo significa che, nel caso di rifiuto il 5 giugno, il progetto tornerà davanti al Parlamento che l’accetterà una seconda volta, senza però gli elementi positivi che vi figurano attualmente.
Anche se la revisione votata dal Parlamento costituisce un nuovo inasprimento della Legge sull’asilo, Amnesty International invita a votare in favore della revisione della legge che prevede:
- Un’informazione sistematica e approfondita dei richiedenti sulla procedura d’asilo prima che la stessa abbia inizio.
- Un’assistenza giuridica sistematica, essenziale per far sì che tutti gli elementi necessari siano presenti nel dossier al momento della decisione.
- Un obbligo legale per i cantoni di scolarizzare i bambini ospitati nei centri federali. Misura benvenuta poiché l’accesso alla scolarizzazione è oggi gravemente lacunosa in questi centri.
- L’obbligo legale di tenere in considerazione i bisogni particolari dei minori non accompagnati, delle famiglie con bambini e di altre persone bisognose di un’assistenza specifica, quali anziani e handicappati.
Queste, in buona sostanza, le motivazioni di Amnesty International a favore del progetto di legge posto in votazione. È vero che il prezzo da pagare per l’introduzione delle nuove disposizioni legali sarà piuttosto elevato, ma occorre uscire da una situazione vieppiù insostenibile. Un sì nell’urna è l’unico modo per por fine ad abusi e discriminazioni.
Per il Gruppo Amnesty International Valposchiavo, Roberto Tognina