L’amore ai tempi di internet

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Beatrice e Laura sono ormai storia
La riflessione di Roberto Nussio sull’avvento della tecnologia anche nelle dinamiche della sfera amorosa. I giovanissimi di oggi saranno destinati ad innamorarsi selezionando l’elenco delle caratteristiche del partner direttamente sul computer? 

 

Una di queste sere si giocava assieme a mia nipotina, con una palla di pezza per terra e uno di fronte all’altra. Al mio primo segnale di cedimento al gioco, la piccola ha allungato una mano aperta che ruota nella mia direzione, ha inclinato leggermente la testina e mi ha regalato un sorriso e un “noonuu?” prolungato e sinuoso. Il muro di cinta della fortezza si è sgretolato e il gioco è continuato. Sì, due anni vincono contro settantuno, in un 1-0 e una disfatta che si traduce in piacere.

La comunicazione orale, il dire e il non dire, la modulazione della voce e i gesti (con il loro significato codificato e tramandato) si sono rilevati in modo completo. Si riprese dunque il gioco fino a gradimento del desiderio comune. Gli stessi giorni si poteva leggere sulla stampa nazionale che in Svizzera una coppia su otto, d’ogni età, s’innamora tramite i servizi d’internet. E la tendenza è al rialzo.

Tessendo le idee nel tempo, vorrebbe dire che mia nipotina, quando sarà il suo momento, (come per altro tutti quelli che già ci si trovano) sarà confrontata con questa realtà. Sempre che lo vorrà o se non avrà realizzato la forza del comunicare differenziato. Quello con il quale già si viene a questo mondo, si affila in famiglia, a scuola e durante tutta una vita.

Sembra, pertanto, che parecchie coppie siano attratte da liste di caratteristiche e conoscenze passate tramite informazioni che sono da capire per mezzo del “linguaggio” in voga. Sono dei puri elenchi, accompagnati da spezzoni d’immagini e descrizioni personali.
“Sono un single di bella presenza, sportivo, mi piace la cucina francese, e cerco una signora sui 40-50 anni distinta ed elegante disposta a visitare con me città, ristoranti e concerti.“

Come se uno stesse configurando un’auto che intende acquistare: dal colore della stessa, alla scelta del materiale dei sedili, fino al profilo dei cerchioni.  È una doppia operazione di marketing: darsi “un’immagine” per l’eventuale nuova/o partner e aspettare la sua di “rappresentazione”. Tanto per vedere cosa ne salterà fuori per quindi scegliere, buttare o, meglio, consumare. Questo sarebbe un’infatuazione? Un innamoramento? Non si saprà mai chi sei e chi c’è dall’altra parte, veramente.

Sì, manca il flusso continuo di parole e dei silenzi, dei segreti trattenuti, delle aperture spontanee e di quelle calcolate del tuo modo di pensare ed essere. Quelle indicazioni che si rivelano dalla modulazione della voce, dai movimenti, dagli sguardi, dal respirare. Quelle informazioni che riferiscono di una presenza fisica e reale su questo mondo, cosciente che l’amore può contrastare la nostra “ragione” e farci cambiare le nostre abitudini e che, ciò malgrado, t’intriga a volerne sapere di più; come odori e fragranze.

Sì, Beatrice e Laura sono ormai storia, come pure i rituali che servivano a rivelare se stessi tramite centinaia di lettere. Forse sarà pure acqua passata quell’intimità che nasce dal conoscere le emozioni e i sentimenti di uno e dell’altro. Probabilmente, si complicheranno ancora maggiormente gli accordi in riguardo ai propri ruoli in una coppia.

In tutta questa confusione d’informazioni, conoscenze e profili, “mi piace”, qualche “faccina” di circostanza, d’immagini costruite ad arte, sarà opportuno tenersi al coperto e farsi conoscere solamente dai nostri frutti. Quelli parlano da soli.

No, preferisco di gran lunga:“L’amore ai tempi del colera.” Di Gabriel Garcia Marquez. 

…dove tale amore, serbato nel cuore del protagonista, non avrà coronamento prima di “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese.

E questa è la nona moneta.

Roberto Nussio