Un centinaio di persone alla tradizionale festa estiva dell’UDC Valposchiavo (di P. Pola)
Già alla sua quarta edizione, la festa estiva dell’UDC presso l’Agriturismo Miravalle a Brusio riscuote ogni anno un ottimo successo di pubblico fra soci del partito, invitati e simpatizzanti. Protagonista della giornata l’ex Consigliere Federale Christoph Blocher, giunto a Brusio con i Consiglieri Nazionali zurighesi Mauro Tuena e Claudio Zanetti, ambedue di origini valposchiavine e Heinz Brand, Presidente dell’UDC dei Grigioni.
La Valposchiavo come l”Albisgüetli”. L’ormai tradizionale appuntamento estivo dell’UDC locale, con la partecipazione di personaggi prominenti della politica nazionale e cantonale, sta assurgendo ad una piccola Albisgüetli delle Alpi, come accennato anche dal Presidente dell’UDC locale Fulvio Betti nel suo discorso introduttivo: “Vi confesso che mi sento oggi come il Presidente dell’UDC del Canton Zurigo quando saluta gli ospiti all'”Albisgüetli”, che rappresenta la più grande manifestazione politica in Svizzera. Vista la presenza di nostri ospiti del Canton Zurigo, festeggiamo l’Albisgüetli della Valposchiavo e rappresentiamo, senz’ombra di dubbio, il più grande raduno politico della valle”.
Una splendida giornata estiva ha accolto i vari ospiti e invitati giunti al Sud delle alpi per testimoniare la loro vicinanza alla giovane sezione locale che, in meno di un lustro, si è già distinta quale formazione politica più forte della regione. Concetto sottolineato nel proprio discorso anche dal Consigliere Nazionale Mauro Tuena, zurighese di origini poschiavine, il quale è tornato nella valle dei suoi avi proprio per attestare la sua vicinanza a questa giovane sezione che, in così poco tempo, ha saputo guadagnarsi un’importante fetta d’elettorato, come tiene a sottolineare: “Grazie al suo costante impegno nella lotta a favore di buoni propositi, ma anche contro la realizzazione di progetti inutili“. Chiaro il riferimento di Tuena alla raccolta di firme del febbraio 2013 contro il CTL che, a suo dire, nonostante la sconfitta alle urne, ha permesso all’UDC di guadagnare molti elettori in più oltre a quelli tradizionali. “Tra i compiti dell’UDC – sottolinea ancora Tuena – c’è anche il dovere di indagare in modo approfondito su progetti insensati, evidenziando pubblicamente ciò che non va bene. Questa volta avete perso, ma vedrete che il tempo saprà darvi ragione” – conclude il politico zurighese.

In perfetto stile UDC, la festa è iniziata con alcune esibizioni dei corni della alpi dell’Alphorngruppe Kaisten, alle quali ha fatto seguito il canto del Salmo Svizzero prima del copioso buffet preparato dal team Miravalle, a base di grigliate miste e contorni vari, in sintonia con lo spirito degli incontri democentristi, emblemi di folclore e tradizione.

Terminata la parte conviviale e dato ancora spazio anche agli interventi dei Consiglieri Nazionali Heinz Brand e Claudio Zanetti, l’attesa è per l’intervento di Christoph Blocher, insostituibile punto d’attrazione dei convegni di partito e icona di un movimento che ruota ancora indissolubilmente attorno al proprio leader carismatico. Anche se da alcuni anni non più nell’agone della politica, egli detta ancora i ritmi e l’agenda del partito, all’interno del quale pare che nulla si muova senza il suo consenso.
Blocher stringe mani ed elargisce consigli, si concede al pubblico intrattenendosi con chiunque gli rivolge una domanda, gli fa un complimento o, semplicemente, vuole solo salutarlo. In fondo molti sono qui solo per lui, vogliono sentirlo parlare e poterlo acclamare quando evoca i suoi tipici cavalli di battaglia, che hanno contribuito alla sua inarrestabile ascesa politica durante l’ultimo quarto di secolo. E, quando è il suo momento, Blocher non delude i propri sostenitori, parla a braccio per oltre 25 minuti e gli argomenti sono quelli di sempre, scanditi con disarmante semplicità, in modo che il messaggio giunga chiaro e ben comprensibile a tutti coloro che lo ascoltano.

Blocher non parla il politichese e la sua retorica è farcita di esempi che ne semplificano ancor più la comprensione, come quando dice : “Settimana scorsa è venuto a trovarmi un parlamentare inglese. Bello che ora siete usciti anche voi, gli ho detto. E lui ha risposto: bene che anche voi Svizzeri siete fuori. Certo, gli ho ribattuto, solo che noi ce ne siamo accorti 25 anni prima di voi”…. Concetto chiaro e lineare, come dire: sull’Europa ho sempre avuto ragione, anche quando avevo quasi metà della nazione contro. E come dargli torto? I risultati sono lì da vedere.
Il profluvio di parole continua instancabile, interrotto solo dagli scroscianti applausi che giungono puntuali in coda ad ogni suo giudizio. Ed anche il finale è un classico: “Credo nella Svizzera, credo nella Valposchiavo e credo nell’UDC, di cui c’è ancora molto bisogno. Mai una partito è stato così forte dal 1919, vale a dire da quando è stato introdotto il sistema proporzionale. Rimaniamo uniti e non lasciamo cadere la testa come fanno tutti gli altri”…
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L’UDC chiude così tra gli applausi una giornata ben riuscita, in cui il ruolo principale l’ha ancora giocato lui: Christoph Blocher. E, sebbene all’apparenza improbabile, questo dato di fatto potrebbe un giorno assurgere a problema per il partito: l‘inscindibile legame fra l’UDC e i suo leader storico. Non si vedono veri e propri successori all’orizzonte capaci di ereditarne il carisma e la popolarità. Un problema che l’UDC dovrà un giorno affrontare, con l’eventualità, neanche così remota, di dover affrontare dolorose spaccature interne.
Un’ultima curiosità: nel tardo pomeriggio Blocher è salito fino a Cavajone, ultimo paese ad essere entrato a far parte della Confederazione. Un gesto simbolico, che ha definitivamente concluso la sua giornata in Valposchiavo.