Decisione controproducente
La riflessione sulla cura delle regioni montane affidata alle pagine de IL BERNINA da Rico Calcagnini.
Con l’affermazione che nei Grigioni si dovrebbero sostenere in modo mirato solo le quattro regioni che rendono economicamente, cioè l’Engadina Bassa e Alta, Arosa/Lenzerheide, Davos/Klosters e Flims/Laax, il presidente di Hotelleriesuisse Andreas Züllig ha ripreso un concetto già adottato in passato da AvenirSuisse, la fabbrica di idee finanziata dai grossi gruppi multinazionali. Questa organizzazione diversi anni fa ha irritato l’opinione pubblica con simili affermazioni, suscitando l’indignazione della popolazione e dei politici grigionesi.
Questa idea, basata su criteri puramente economici, accoppiata all’insistente propaganda per il reinsediamento dei grandi predatori come l’orso, il lupo e la lince, conduce direttamente allo spopolamento e all’inselvaticamento delle altre regioni e vallate «meno redditizie», da lasciare in balia di se stesse. Un simile concetto neoliberale danneggia tra l’altro l’agricoltura di montagna, lo sfruttamento degli alpeggi, il turismo locale e la biodiversità. La cura delle regioni montane da parte degli agricoltori e della popolazione locale è inoltre di grande importanza per garantire la protezione di tutto il territorio contro le catastrofi naturali.
Sono sicuro che la maggioranza della popolazione grigionese non voglia un accentramento degli insediamenti motivato da una maggior rendita, ma preferisca una cultura della molteplicità, con strutture decentrali, dove si prendano sul serio i bisogni di ogni singola regione.
Rico Calcagnini