Sergio Zala: “Non vogliamo costruire castelli in aria”

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Per il Consigliere comunale di Brusio è realistico pensare ad un percorso alternativo per la strada di Viano (di P. Pola)
All’indomani della riapertura della strada per Viano, rimangono ancora aperte le criticità riguardo la sicurezza del percorso, anche dopo gli importanti interventi di bonifica della zona interessata dall’ultima frana. Per il Consigliere comunale Sergio Zala, che da anni si batte per un percorso nuovo e più sicuro, non esistono altre alternative, ritenendo il progetto per una nuova strada più che mai realistico.

 

Un importante scoscendimento di roccia e detriti, avvenuto durante la notte del 16 e 17 giugno scorsi, ha provocato la chiusura della strada cantonale che porta a Viano, per una durata di oltre 40 giorni. Il franamento, che ha interessato la carreggiata in diversi suoi punti, è solo l’ultimo di una lunga serie, essendo il percorso appoggiato ad un pendio ripido e franoso, soggetto a smottamenti specialmente in condizioni di maltempo.

All’indomani dell’ultima chiusura forzata della strada, dalle pagine di questo giornale i rappresentanti politici della contrada di Viano, Sergio Zala e Claudio Merlo, avevano fatto sentire il loro disappunto nei confronti delle competenti autorità cantonali, colpevoli, a loro dire, di non aver mai preso seriamente in considerazione la costruzione di un nuovo tracciato più sicuro, che potesse finalmente conferire al piccolo abitato di montagna una viabilità priva di rischi.

Dopo una fase di bonifica del pendio franato, in cui si è provveduto anche all’eliminazione di potenziali pericoli mediante il brillamento di speroni di roccia instabili, lo scorso 29 luglio la strada è stata riaperta al traffico, in attesa di ulteriori interventi che dovrebbero risultare da un più ampio concetto riguardo la messa in sicurezza dell’intera tratta.

Dopo questa prima fase d’interventi ed in attesa di ulteriori sviluppi, che potrebbero considerare anche la possibile progettazione di un tracciato alternativo, Il BERNINA ha chiesto a Sergio Zala di fare il punto della situazione e, in qualità di Consigliere comunale di Brusio, documentarci in merito ai prossimi passi verso la rivendicazione di un nuovo tracciato.

Sergio Zala, da poco più di una settimana è stata riaperta al traffico la strada per Viano. La tratta scoscesa è stata rimessa in sicurezza, ma rimangono delle criticità. Come valuta la situazione?
Sul piano puramente degli interventi non posso dire altro che i lavori sono stati effettuati in modo ineccepibile, con criteri d’intervento puntuali e, dal punto di vista di una sistemazione immediata, anche opportuni. La sicurezza è però tutt’altra cosa. Il territorio è vasto e l’aver eliminato alcuni speroni di roccia pericolanti non significa ancora aver rimosso il pericolo. Il pendio è talmente ripido che, da qualsiasi punto si stacca un sasso, c’è la possibilità che raggiunga la strada.

Infatti anche gli stessi responsabili dell’Ufficio tecnico cantonale hanno dal canto loro affermato che, la tratta, non potrà mai ritenersi definitivamente sicura. Rimane dell’idea che occorre pensare al più presto ad un percorso alternativo?
Su questo non ho dubbi. Ritengo anzi sia molto importante iniziare al più presto con l’allestimento dei piani per la realizzazione di un percorso alternativo. Come e dove non è di per sé rilevante, l’importante è che si inizi.

L’Ufficio tecnico cantonale ha presentato delle possibili varianti durante una recente serata pubblica a Viano. Il problema più grande sono naturalmente i costi che richiederebbe la realizzazione di una nuova opera. Che possibilità ci sono che venga presa realmente in considerazione?
A Viano sono state presentate semplici varianti su una carta topografica, alle quali sono state accostate cifre molto approssimative. Ciò che occorre fare è studiare a fondo almeno due varianti, corredate pure da un dettagliato preventivo dei costi. Conoscendo perfettamente il territorio, sono certo che le cifre esposte nell’ambito della serata orientativa non sono del tutto credibili. Rimango fermamente dell’idea che si possa realizzare una nuova strada a costi veramente accessibili.

Delle alternative presentate quale sarebbe la migliore?
Se vogliamo fare un discorso solo in ottica sicurezza è chiaro che la variante migliore sarebbe la realizzazione di una galleria, lungo un tracciato che, partendo da Selvaplana e passando per Li Moti, passerebbe sotto la Val Fileit per una tratta di circa 500 metri. Il tracciato porterebbe quindi a Viano passando prima per Zavena Sot. La seconda variante, più semplice e realizzabile, sarebbe invece quella che parte da Campascio e conduce a Viano lungo un percorso della lunghezza di circa 6 km, passando da Raulö. La strada avrebbe una pendenza media del 12% e salirebbe lungo un pendio meno problematico dell’attuale.

Visti i costi, è realistico pensare ad una galleria?
Premetto che sono il primo a non voler costruire castelli in aria. Di una galleria si parlava già oltre quarant’anni fa, allorquando il Dipartimento aveva anche commissionato un progetto ad uno studio d’ingegneria privato. Se vogliamo parlare di sicurezza non è fuori luogo prendere in considerazione anche una galleria. I geologi stessi anno definito la zona pericolosa, di conseguenza, una galleria, sarebbe il riparo più sicuro.

Quale politico rappresentante la contrada di Viano, in passato lei si è già rivolto direttamente al Capo dipartimento costruzioni, trasporti e foreste dei Grigioni, per renderlo attento in merito all’urgenza di intervenire con soluzioni definitive per la strada di Viano. Quali saranno i suoi prossimi passi?
È evidente che la palla è ora in mano alla politica, che dovrà effettuare i prossimi passi. Personalmente mi aspetto che vengano messe allo studio almeno due varianti e quindi, dopo attende valutazioni, si decida finalmente per quel che sia la migliore, di modo da poter iniziare con i piani di dettaglio. L’importante è cominciare al più presto, perché si è già perso anche troppo tempo e non sempre si potrà contare sulla fortuna che non succeda niente.

Mettiamo che tutto proceda ora nel migliore dei modi, entro quando si potrebbe avere una nuova strada?
Anche se l’iter decisionale dovesse ora passare per i canali più veloci, non penso prima di 8-10 d’anni.

Per il prossimo decennio, quindi, si transiterà ancora lungo l’attuale percorso, è preoccupato?
Certo che lo sono. Conosco troppo bene il percorso e la montagna che lo sovrasta, motivo per cui posso tranquillamente confermare che, non passa giorno senza che si trovi anche solo un masso di piccole dimensioni lungo la carreggiata o nelle più immediata vicinanze. Percorro giornalmente il tratto di strada che porta a valle e so di cosa sto parlando. Come già più volte detto: il pericolo incombe e la disgrazia può sempre capitare.

Cosa vorrebbe ancora dire in conclusione?
Nei prossimi mesi il Cantone discuterà un nuovo concetto per la sicurezza con il Comune. Quale rappresentante di Viano in seno al Consiglio comunale di Brusio vorrei essere presente a queste discussioni e potermi esprimere in merito.