Pokémon Go, cosa si cela dietro questo fenomeno virale?

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Chi ci guadagna e quali risvolti avrà sulla nostra vita la realtà aumentata (di M. Travaglia)
Mentre l’app Pokémon Go sta facendo proseliti tra moltissimi giovani e non solo, nei giorni scorsi Basilea Turismo ha lanciato un video virale che ha lo scopo di convincere i turisti ad abbandonarre i cellulari e a concentrarsi sulle bellezze della città. Una cosa è certa, la realtà aumentata cambierà le nostre vite.

 

Chi non ha mai sentito parlare dell’applicazione per smartphone Pokémon Go, il gioco che, interagendo con il GPS, spinge la persone a muoversi alla ricerca delle creature giapponesi? Le persone e i media di tutto il mondo ne parlano in continuazione, fornendo informazioni sempre più disparate.

Quelle più curiose riguardano gli incidenti in cui le persone che stanno giocando si trovano coinvolte, dal frontale in auto con una volante della polizia, nel Quebec, fino ad arrivare a veri e propri crimini organizzati: in Missouri (Usa), alcuni giocatori attirati in un parcheggio pubblico si sono visti derubati a mano armata da una banda. In Australia c’è stato anche qualcuno che si è licenziato dal proprio lavoro per dedicarsi a questo hobby.

Chi ci guadagna in tutto questo, a parte i giocatori che ne traggono divertimento? Potenzialemente la casa proprietaria, la Nintendo che, a pochi giorni dal lancio dell’app (luglio 2016) ha visto raddoppiare il valore dei propri titoli, andando poi a perdere nei giorni successivi. Alcuni piccoli imprenditori, invece, sopratutto nelle grandi città, hanno visto incrementare il proprio fatturato grazie al fatto di trovarsi in prossimità dei punti di interesse del gioco (a Poschiavo, per esempio, un punto di interesse è localizzato nella piazza principale). Diversi giocatori, poi, assumono addirittura degli autisti per andare a caccia di Pokémon.

A Basilea, l’ente turistico della città ha realizzato un video virale che ha avuto più di 20 milioni di visualizzazioni. Nel filmato si vedono delle persone vestite da Pikachu (la più famosa delle creature Pokémon) che colpiscono i turisti, intenti a usare il proprio telefono, con delle pokeball (gli oggetti che servono per catturare gli animaletti) giganti. L’intento del video è quello di sensibilizzare le persone a godersi liberamente le bellezze della città, senza l’intralcio e la distrazione di oggetti tecnologici.

Una concezione che, in realtà, è in antitesi con l’idea di fondo dei creatori del gioco Pokémon Go, i quali hanno sempre sostenuto che l’applicazione incoraggia la gente a uscire di casa, favorendo l’interazione delle persone e la scoperta dei luoghi di interesse (monumenti, piazze etc.), nei quali sono piazzate delle interazioni virtuali con il gioco. Idea che, a dire la verità, a dispetto di quanto si possa pensare, non è poi nemmeno così originale visto che già da qualche anno esistono applicazioni simili (come per esempio “Geo detecting treasure” o “Geocaching“).

L’ammiraglio statunitense Harry Harris spiega le potenzialità dei Google Glass

Al di là di tutto questo, alla base di questi giochi è presente un’innovazione tecnologia che nel prossimo futuro sarà in grado di cambiare le nostre vite: la realtà aumentata, e cioè l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni digitali. Grazie a moderni dispositivi elettronici (come per esempio i Google Glass), infatti, sarà possibile avere a disposizione, in tempo reale, sempre più informazioni e maggior controllo della realtà, come per esempio la lettura di siti Web, dei social network, la visualizzazione delle mappe e delle indicazioni stradali, la partecipazione a videoconferenze e tanto altro ancora.