Solo a Poschiavo un leggero calo nella raccolta (di I. Falcinella)
Secondo la Statistica forestale 2015, recentemente pubblicata dal Consiglio federale, l’economia forestale Svizzera, causa l’abolizione del tasso minimo dell’euro, ha accusato un decremento del 7 per cento nella raccolta del legname rispetto all’anno precedente. Qual è la situazione nei nostri comuni di Brusio e Poschiavo?
Circa 350’000 metri cubi di legno raccolti in meno rispetto al 2014, a fronte di un totale complessivo di 4,6 milioni di metri cubi su tutto il territorio svizzero. Questi i dati resi pubblici dal Consiglio Federale per quanto riguarda il 2015. A subire le maggiori ripercussioni, dovute in prevalenza alla forza del franco, è stata la categoria del legno in tronchi, l’assortimento più importante dal punto di vista del volume e dei ricavi. Ma non solo: “La reazione alla nuova situazione sul mercato del legno – si legge nella Statistica forestale 2015 – ha causato una sensibile riduzione [anche] della raccolta di legname nel bosco privato, pari al 14 per cento”.
Qual è la situazione nei nostri comuni di Brusio e Poschiavo? Il responsabile dell’Ufficio forestale e stradale del Comune di Brusio, Franco Crameri, ha dichiarato che nella sua zona di competenza la raccolta di legname non ha avuto grosse variazioni. “Essendo il 90% del nostro “raccolto” reperito nei boschi di protezione, – spiega Crameri – e quindi finalizzato anche alla messa in sicurezza, la quantità accumulata non ha subito grosse variazioni”.
Differente, seppure non ai livelli della statistica nazionale, la situazione di Poschiavo, che, a detta dell’ingegnere forestale Diego Battilana, responsabile dell’Azienda forestale, ha effettivamente registrato un leggero calo nella raccolta di legname. “Il deprezzamento a livello nazionale, – spiega Battilana – che ha visto il costo del legname calare di circa un 10% rispetto agli anni precedenti, ha portato, seppur in maniera non preoccupante, ad una leggera diminuzione del raccolto”.
Seppure la statistica del Consiglio federale abbia quindi fotografato una situazione critica per l’intera economia forestale svizzera, lo stesso, fortunatamente, non sembra essere per la Valposchiavo.
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