Sulle nostre tavole la farina bianca Bio “100% Valposchiavo”

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A breve sarà in vendita (di I. Falcinella)
La nuova Cooperativa Campicoltura Valposchiavo ha prodotto 14 tonnellate di frumento e si prepara prossimamente al lancio della farina bianca Bio “100% Valposchiavo”. La farina bianca di tipo 550 è già pronta e sarà presto disponibile all’acquisto in sacchi da 1 o 25 chilogrammi.

 

Nel 2008, un gruppo di 8 coltivatori raggruppati sotto il nome di Circolo Campicoltura Valposchiavo, preoccupati dal fatto che le coltivazioni di cereali in valle stessero scomparendo, prese la decisione di accollarsi parte del costo per l’acquisto di una mietitrebbiatrice, di una macchina da semina e di un erpice a striglia, allo scopo di non lasciar morire questa tradizione agricola. L’iniziativa vide anche il sostegno economico del Cantone e dell’organizzazione Schweizer Berghilfe (Aiuto Svizzero alla Montagna).

In questi giorni, proprio questi coltivatori, riuniti sotto la nuova Cooperativa Campicoltura Valposchiavo che oggi, dopo soli due anni di attività, conta ben 20 soci sotto la guida del Presidente Reto Raselli, ha macinato alla Molino e Pastificio SA di Poschiavo 14 tonnellate di frumento e si prepara così con orgoglio alla vendita della farina bianca Bio “100% Valposchiavo”. Molto importante la collaborazione del Molino che, usufruendo della certificazione Bio,  avrà d’ora in poi la possibilità di raccogliere grano biologico, di pulirlo, di seccarlo e macinarlo secondo le direttive di Bio Suisse, creando un prodotto totalmente locale.

Con l’acquisto del macchinario si è ripresa la tradizione di seminare a grano i campi del fondovalle. La mietitrebbiatrice o mietitrebbia è un mezzo agricolo in grado di mietere ed allo stesso tempo trebbiare vari tipi di colture, principalmente cereali tra cui: frumento (autunnale e primaverile), orzo (dumega), grano saraceno, segale, avena e spelta.

Per la raccolta del grano saraceno, più difficile da coltivare e specialmente da raccogliere, è stata acquistata due anni fa una mietilega; la trasformazione di questo pseudo-cereale (della famiglia delle poligonacee) nonché di spelta per la farina e orzo per l’orzo perlato (che si trova anche alla COOP come prodotto Pro Montagna) non è possibile in valle, ma grazie alla cooperativa grigionese Gran Alpin tali prodotti vengono comunque trasformati e commercializzati.

I quindici ettari di superficie coltivata, distribuiti in tutto il fondovalle da San Carlo a Brusio (in particolar modo sui coni di deiezione), ci spiega la vicepresidente e coordinatrice della Cooperativa Rosalie Aebi Battilana, non sono destinati al foraggio del bestiame bensì all’alimentazione umana. Lo scopo del sodalizio, infatti, è quello di mantenere a lungo termine, in Valposchiavo, questo tipo di coltivazione da utilizzare nella dieta quotidiana.

“Avendo avuto una risposta positiva dalle analisi sulla qualità del raccolto, – conclude Rosalie  – abbiamo macinato e siamo pronti a lanciare il prodotto sul mercato”.

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Ivan Falcinella
Membro della redazione