Riaccompagnati in Italia gli immigrati fermati ieri

0
15

I profughi sono però determinati a riprovarci (di M. Travaglia)
Le 13 persone che sono state bloccate ieri a Campocologno dalla Guardie di Confine sono state riportate in Italia e prese in consegna dalla Polizia.

 

 

Situazione tornata momentaneamente alla normalità in Valposchiavo, dopo che un gruppo di immigrati era stato fermato ieri sul treno, nei pressi della stazione di Campocologno. Dopo la loro identificazione, gli eritrei sono stati consegnati alla Polizia italiana, che ha proceduto, fino a mezzanotte, con il fotosegnalamento.

Vista l’ora tarda, gli immigrati hanno pernottato, su disposizione della Prefettura, presso un ex albergo di Tirano, in attesa di essere riaccompagnati in treno a Milano, luogo in cui sono ospiti di un centro d’accoglienza. Stessa sorte e stessa destinazione, questa volta nella tarda serata di ieri, anche per i 17 eritrei bloccati nei pressi della stazione di Tirano. La presenza di tre bambini con le loro mamme, però, ha reso la situazione ancora più delicata.

“Intorno alle 17, – racconta il comandante della Polizia Locale di Tirano Fabio Della Bona – quando è andato via il sole ed è calato anche il freddo, le mamme, che non indossavano vestiti molto pesanti, hanno iniziato a tremare dal freddo. Ci abbiamo impiegato circa 20 minuti per convincerle a trasferirsi nella sala d’attesa della stazione delle ferrovie italiane perché avevano paura che gli capitasse qualcosa: si attaccavano ai muri della stazione della Ferrovia Retica come se fosse la Svizzera”. Dopo le 20.00 è arrivata la decisione del gruppo di rientrare in treno a Milano: “Noi andiamo via – ha detto la madre di un bambino – ma domani siamo ancora qua”.

“La difficoltà vera e propria – spiega il comandante di Tirano – è che in questo tipo di situazioni una soluzione non c’è; a queste persone non puoi contestare niente perché sono libere di circolare in Italia, ma quando subentrano difficoltà per mamme e bambini bisogna trovare una soluzione, al di là del fatto che si sia contrari o no all’accoglienza”.


Articolo correlato: