Intervista al nuovo CEO di Grigioni Vacanze Martin Vincenz e al direttore dell’ETV Kaspar Howald (di P. Pola)
Da poco meno di due mesi Martin Vincenz ha assunto l’incarico di nuovo direttore di Grigioni Turismo. Un incarico non facile, che lo pone sotto la lente critica di molti osservatori, i quali, da tempo, attendono una svolta decisiva nel settore che rappresenta la prima industria nel nostro Cantone. In un’intervista congiunta, Martin Vincenz e Kaspar Howald, ci parlano delle sfide future e dei punti di congruenza fra Grigioni Vacanze e Ente Turistico Valposchiavo.
Dallo scorso 1. settembre, Grigioni Vacanze ha un nuovo direttore, nella persona di Martin Vincenz, esperto in comunicazione e già attivo nel campo del turismo fra il 1992 e il 2000, dapprima quale Vicedirettore della stessa organizzazione ed in seguito quale direttore di Arosa Turismo. Il suo ritorno al capezzale di un paziente tuttora ammalato e la cui prognosi resta ancora riservata, ha posto in lui grandi aspettative, ma anche la certezza, secondo molti addetti ai lavori, d’aver messo l’uomo giusto al posto giusto, la persona con tutti gli attributi necessari a cui affidare il compito di rilanciare la prima industria nel nostro Cantone, sul quale, nei prossimi tempi, saranno puntati gli occhi e le aspettative di tutti coloro che operano nel settore.
Martin Vincenz ama la Valposchiavo e, spesso e volentieri, si trova a passare dalle nostre parti quale appassionato “mountainbiker”, ma anche quale cultore delle nostre specialità gastronomiche. Una sua recente visita a Le Prese ha permesso al BERNINA di organizzare un’intervista congiunta con il Presidente dell’Ente Turistico Valposchiavo Kaspar Howald, dalla quale sono uscite interessanti valutazioni.
Martin Vincenz (V), nonostante i trascorsi professionali nel mondo del turismo, la sua è stata una nomina un po’ a sorpresa. Una carica cercata o arrivata per caso? Cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida?
Come ben dice, già in passato ho assunto incarichi in diverse funzioni all’interno di Grigioni Turismo, premesse che, unitamente alle esperienze maturate in altri settori professionali e all’entusiasmo che da sempre mi lega al nostro Cantone, mi hanno spinto a prendere questa decisione. Come già avuto modo di dimostrare in passato, è mia intenzione impegnarmi a fondo per il turismo nei Grigioni, con tutte le sue sfaccettature.
Kaspar Howald (H), conosceva già Martin Vincenz? Che aspettative ripone nella nuova guida di Gigioni Vacanze?
Non conosco di persona Martin Vincenz, ma ho sentito parlare molto bene di lui. Spero che Martin Vincenz riesca a dare un po’ di tranquillità interna e una linea più chiara a Grigioni Vacanze. La tranquillità interna per Grigioni Vacanze è fondamentale al fine di poter svolgere bene la sua funzione verso l’esterno. Ultimamente si aveva un po’ l’impressione che Grigioni Vacanze era troppo occupata con se stessa per poter promuovere anche il turismo del Cantone.
V. Sappiamo che ha un rapporto speciale con la Valposchiavo. Cosa le piace in particolare? La conosce bene?
La Valposchiavo, e con essa tutto il suo insieme di paesaggi e ambienti naturali intatti, la conosco già dai tempi del servizio militare e per esserci in seguito tornato quale escursionista e “mountainbiker”. Sono attratto dai molti luoghi incantevoli della vallata, quali per esempio la Val da Camp, il lago di Saoseo, San Romerio, il Col d’Anzana, ma anche da villaggi come Viano e Cavaione; diciamo che, tutta la vallata mi affascina. In special modo mi trovo molto bene a Le Prese, in riva allo splendido Lago di Poschiavo, ideale punto di partenza per diverse gite ed escursioni. Conosco da tempo Bruno Raselli, così come Agnese Iseppi e, spesso e volentieri, passo a trovarli. Ciò che apprezzo della Valposchiavo è l’ottima qualità della sua cucina, oltre che ai percorsi per rampichino disseminati un po’ ovunque su tutto il territorio.
H. Qual è il grado di collaborazione fra l’ET Valposchiavo e Grigioni Vacanze?
Attualmente facciamo parte della collaborazione “Klein und Fein” che riunisce una serie di destinazioni medie-piccole (fra le altre anche la Bregaglia) che possono offrire agli ospiti delle esperienze autentiche, vicine alla natura e alla cultura. A parte questa collaborazione mirata collaboriamo anche nelle pubbliche relazioni, cioè nei viaggi che organizziamo per giornalisti che poi scrivono degli articoli sulla nostra valle. Ovviamente facciamo anche parte della conferenza dei direttori turistici, che si riunisce circa una volta ogni tre mesi a Coira. Grigioni Vacanze, in questo periodo, sta rivedendo le sue offerte di collaborazione con le destinazioni e per questo, nel futuro, ci possono essere altre possibilità di sinergie tra noi e loro.
V. Quali sono i punti centrali del suo inizio di mandato?
Per iniziare occorre che mi faccia un bel giro d’orizzonte, in quanto, negli ultimi 15 anni, profondi cambiamenti hanno caratterizzato il turismo nel nostro Cantone. Intanto sto ancora imparando a conoscere i flussi operativi del team di Grigioni Vacanze, ciò per dire che la mia introduzione non è ancora del tutto terminata. Per il resto posso ancora dire che sono già coinvolto in vari progetti, in special modo per quanto riguarda la pianificazione delle attività a partire dall’estate 2017, in quanto, per ciò che concerne la prossima stagione invernale, è già tutto pronto.
H. Quali saranno, secondo lei, le difficoltà più grandi che Vincenz dovrà affrontare?
Le difficoltà più grandi sono le aspettative enormi delle destinazioni, dei partner, ma anche della popolazione in genere. So dalla mia esperienza che un direttore di un’organizzazione turistica deve avere sempre una soluzione pronta per tutti i tipi i problemi, cosa ovviamente impossibile. Inoltre nel turismo, così come nel calcio, siamo tutti esperti e, ognuno a modo suo, pensa di saper meglio come si dovrebbe affrontare la crisi del turismo nel nostro Cantone, attirando per esempio i Cinesi e gli Arabi ricchi, o costruendo delle infrastrutture megagalattiche, o organizzando le Olimpiadi o, ancora, facendo degli annunci sul Blick… Nella realtà spesso i problemi si rivelano più complessi e lo spazio di manovra di un direttore più ristretto di quanto si pensa.
V. Il turismo nei Grigioni è ormai diventato come un paziente che abbisogna di cure continue. Esiste la cura per una guarigione definitiva?
È evidente che non esiste un’unica medicina o un solo metodo di cura. Di sicuro serve un lavoro di squadra fra tutti gli addetti ai lavori e le varie organizzazioni che, nel nostro Cantone, operano in ambito turistico. E con ciò intendo veramente una fattiva cooperazione, non solo a livello verbale, fra tutte le parti coinvolte. Bisogna assolutamente rendersi conto che, al giorno d’oggi, non ne va più unicamente della concorrenza all’interno del nostro Cantone, bensì occorre affrontare sfide ben più grandi nel settore del marketing digitale, nel riuscire a scovare nuove nicchie oppure storie particolari. Ma la cosa fondamentale, ciò che più conta, è riuscire ad individuare le singole esigenze dei nostri ospiti. Altrimenti detto: non siamo più noi a decidere ciò che il turista deve fare quando si trova da noi, ma è lui a dirci cosa vuol fare quando viene a trovarci.
H. La stessa cosa vale anche per la Valposchiavo…
Stiamo vivendo sicuramente un periodo di particolari difficoltà, con il cambio euro-franco a nostro sfavore, i voli a costi bassissimi che ci portano in posti dove c’è il sole garantito e prezzi più bassi di qui, il cambiamento dei costumi (non si fa più una vacanza di tre settimane in un posto, ma piuttosto un weekend qui, un altro lì; non si torna più ogni anno allo stesso posto anche se piaceva)… e non c’è segno che queste sfide diventeranno meno nei prossimi anni. Allo stesso tempo sono convinto che la Valposchiavo, con la sua natura stupenda, i prodotti locali e la sua autenticità, ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo importante nel turismo anche in futuro. Non sarà mai un turismo di massa, ma uno di nicchia, per gente che stima quello che noi possiamo offrire e che è disposta a pagare un prezzo giusto per le sue esperienze di relax.
V. Occorrono più soldi per il turismo da parte di Cantone e Confederazione?
Da come stanno attualmente le cose non è lecito attendersi ulteriori finanziamenti per il turismo, da parte di Cantone e Confederazione, eccezion fatta per progetti innovativi, capaci di rafforzare in modo tangibile la piazza economica grigionese. In questo contesto esistono diversi fondi, dai quali si può comunque attingere unicamente se la collaborazione fra i diversi partner coinvolti funziona. Nel quadro della nostra nuova strategia abbiamo intenzione di sviluppare anche simili progetti con i nostri partner.
H. A che punto siamo con la riorganizzazione dell’ET Valposchiavo? Cosa cambierà in sostanza per gli operatori locali e cosa cambierà per il turista?
Intanto sono stati approvati gli statuti del nuovo Ente sia nel Comune di Poschiavo che di Brusio. Che cosa cambierà di concreto potremo però dirlo soltanto quando il nuovo comitato strategico comincerà il suo lavoro e quando avremo in mano il mandato di prestazioni dei due comuni, così come una cifra concreta per coprire i costi di queste prestazioni.
V. Secondo il Presidente di Hotelleriesuisse, Andreas Züllig, in futuro bisognerebbe sostenere solo le 4 aree con il maggior potenziale di sviluppo. È d’accordo?
Andreas Züllig ha ragione nel condannare il principio dei contributi ad annaffiatoio, sistema da considerasi ormai superato. Ciò che occorre invece fare è focalizzare l’attenzione su offerte capaci di far breccia nel mercato. Simili offerte non devono essere appannaggio solo dei grossi centri turistici, ma potrebbero svilupparsi un po’ ovunque, anche in luoghi meno centrali. Ritengo che il pensiero di Andreas Züllig vada proprio in questa direzione. Se con le proprie affermazioni egli ritiene che le piccole destinazioni possano approfittare del successo dei centri maggiori, ha ragione. Personalmente sono per il rafforzamento delle offerte che generano un elevato valore aggiunto, non importa dove esse vengono originate e realizzate.
H. Se questa visione un giorno si realizzasse, la Valposchiavo sarebbe esclusa dai giochi che contano. Sarebbe la fine per il turismo in valle?
Per fortuna non si può decidere a tavolino a Coira, Zurigo o Berna, come si svilupperà il turismo in Svizzera. Lo decidono ancora i turisti che scelgono una regione piuttosto che un’altra. Fintanto che la Valposchiavo avrà un’offerta attraente e convincente, i turisti arriveranno in valle nonostante le idee di Martin Züllig o altri “Think Tank” in Svizzera che, spesso e volentieri, ritornano alla posizione provocatoria di chiudere le valli periferiche per intensificare l’economia dei centri ad alta concentrazione urbana.
V. Ha ancora senso, per una regione piccola come la Valposchiavo, tenere in vita un ente per il turismo?
Sì, in ogni caso. Ciò che occorre fare in futuro è invece ripensare i compiti di un’organizzazione turistica locale. Secondo il mio parere è assolutamente necessario poter disporre di associazioni capaci di occuparsi in modo professionale della cura degli ospiti, così come delle informazioni e che siano nel contempo responsabili dell’organizzazione di eventi e offerte. Per quanto riguarda la comunicazione digitale vedo invece di buon occhio una concentrazione delle risorse, in quanto non sarà più possibile che, in futuro, tutti possano far tutto, sia per la carenza di finanze e risorse o, più semplicemente, per mancanza di know-how.
V + H. Il turismo del futuro è anche il turismo dei giovani. Vi sentite ancora giovani abbastanza per affrontare le sfide del futuro?
V. Per le sfide future nel campo del turismo non è rilevante l’età degli attori, posso anzi dire che la longevità di un operatore porta anche più esperienza e vantaggi rispetto un nuovo entrato. Ciò che più conta, al di là dell’anzianità, è lo stato di forma fisico e mentale di una persona. In questo senso posso affermare di sentirmi molto bene, altrimenti non avrei accettato questa sfida. Nel contesto ritengo importante aggiungere che Grigioni Vacanze dispone fra l’altro di un team giovane e dinamico, che vive e conosce perfettamente le tendenze giovanili del momento.
H. In questo momento ancora sì. Dipende sempre che cosa s’intende con “giovane”. Sto ancora aspettando la “midlife crisis” e, se riesco ogni tanto a ritagliarmi un po’ più tempo libero per meglio godermi tutte le bellezze che offre la Valposchiavo, penso di mantenere la forza per promuovere questa valle anche nei prossimi anni.