Un capitano a Poschiavo

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Realizzato il sogno d’infanzia (di D. Isepponi)
Ilario Dorizzi, di Poschiavo, potrebbe sembrare un pensionato come tanti altri. Dopo aver lavorato come parrucchiere per molti anni ha potuto finalmente godersi la meritata pensione. Una vita tranquilla, forse anche un po’ noiosa, verrebbe da pensare. Tuttavia, grazie ad un colpo di fortuna, per Ilario non è stato così ed ha avuto la possibilità di realizzare un sogno che da tempo stava chiuso in un cassetto.

 

Quando è nata la tua passione per la navigazione?
Sin da bambino le grandi navi ed i battelli hanno avuto un fascino particolare per me. All’età di sedici anni mi sono trasferito a Berna, e spesso e volentieri andavo sul lago di Thun oppure su quello di Biel ad osservare i battelli e le barche. Grazie ad un amico che ne possedeva una ho passato molte ore in barca e il mio amore per esse è diventato sempre più grande. È quindi una passione che mi ha sempre accompagnato, ma che non ho mai avuto la possibilità di realizzare completamente.

Che cosa ha frenato questo tuo desiderio?
Una delle ragioni principali è il costo elevato di un’imbarcazione e il suo mantenimento. Inoltre, con il passare degli anni ho avuto altre priorità e questo desiderio è passato in secondo piano.

Ora che è in pensione sta coronando il suo sogno, ci avrebbe mai scommesso?
Ad essere sincero è stata una grande sorpresa. Ho avuto la possibilità di diventare capitano per un puro colpo di fortuna. Quando si progettava di portare la barca „Sassalbo“ sul lago di Poschiavo il signor Bruno Bächlin mi ha contattato, chiedendomi se avevo interesse a diventare capitano. Naturalmente ho accettato, non avrei mai creduto di poter realizzare questo sogno che avevo quasi dimenticato.

Che formazione bisogna fare per poter diventare capitano?
Come per la patente per l’automobile bisogna sostenere un esame teorico ed uno pratico. Nella teoria si apprendono nozioni generali sulla barca e sul suo motore, su come comportarsi in situazioni difficili e come garantire la sicurezza, cosa molto importante. Nella parte pratica si impara a timonare la barca, come effettuare l’attracco e altre manovre.

È dura?
Sì, se avessi conosciuto le difficoltà a cui andavo incontro quando ho accettato non so se avrei preso la stessa decisione. Ho dovuto sostenere sette esami e non è stata una passeggiata. Tuttavia è stata, ed è tuttora, una sfida molto interessante e sono contento di essermi messo in gioco.

Quanto le manca per poter diventare capitano?
Per il momento ho la patente di tipo A1, che mi permette di trasportare fino a 12 persone ed è valevole in tutta la Svizzera. Se tutto va bene, il 4 novembre, dovrei ottenere quella di tipo B1. Questo mi permetterebbe di trasportare fino a 60 persone ma a differenza della A1 vale solo per il lago di Poschiavo. Per poter navigare su un altro lago dovrei rifare tutto da capo, ma sono soddisfatto così.

Daniele Isepponi