Nei boschi troviamo le nostri radici, forse anche il nostro futuro (di Chiara M. Battistoni)
Le devastanti scosse telluriche che hanno sconvolto il centro Italia in questi ultimi mesi con uno sciame sismico ancora attivo hanno fatto sì che la martoriata Penisola, suo malgrado, sia assurta all’attenzione della cronaca mondiale.
Paesi sconvolti e popolazioni tenaci, coraggiose hanno fatto capolino nei telegiornali di tutto il mondo, polarizzando le discussioni su prevenzione e protezione nei Paesi sismici, qual è l’Italia. Si torna a parlare di ricostruzione, provvisoria e definitiva. E si torna a parlare di legno con gli chalet per la fase transitoria, quella che prelude alla ricostruzione finale, pienamente antisismica.
Per i popoli di montagna il legno è materiale familiare, parte integrante della storia e della vita; ma al legno, oggi, si guarda con interesse pure nelle grandi metropoli. A Milano, per esempio, è stato concluso in via Gabetti – via Cenni un intervento di Housing Sociale con ben 4 edifici ciascuno di 9 piani realizzati con pannelli portanti a strati incrociati di tavole di legno, la cosiddetta tecnologia Xlam, utilizzata dai primi anni Novanta. Edifici lignei alti si trovano anche in Norvegia, a Bergen (14 piani), a Vancouver in Canada (18 piani).
Perché il legno è adatto alle costruzioni in zona sismica? La risposta più immediata chiama in causa le caratteristiche dei terremoti; l’energia liberata si traduce in accelerazioni del terreno i cui effetti sono direttamente proporzionali alle masse in gioco; il legno, con la leggerezza che lo contraddistingue, fa sì che il rapporto tra resistenza del materiale e massa del volume sia particolarmente interessante, simile se non pari a quello dell’acciaio e ben quattro volte superiore a quello del calcestruzzo.
Leggerezza, resistenza, rigidezza, capacità dissipativa dei nodi (ovvero capacità di liberare l’energia nei nodi delle strutture, la cosiddetta duttilità) sono i principali pregi antisismici del legno; a svantaggio, invece, c’è il comportamento fragile peraltro controllabile almeno in parte con le più moderne tecnologie costruttive, il ricorso alle soluzioni lamellari, la scelta dei sistemi idonei e correttamente progettati di giunti.
Oltre alle applicazioni antisismiche, il legno però si dimostra sempre più interessante in un’ottica di sostenibilità; se poi si riflette sul ciclo di vita, il legno è a tutti gli effetti riutilizzabile, con costi di smaltimento assai più contenuti degli altri materiali. Sempre più spesso il legno diventa materiale elettivo di costruzione, capace di ottime prestazioni statiche, dinamiche ed energetiche. Nei boschi troviamo le nostri radici, forse anche il nostro futuro.
Chiara M. Battistoni