Bocciati anche l’aumento del tasso fiscale che l’introduzione di un’imposta fondiaria
(di P. Pola)
Non sono mancati i colpi di scena durante l’assemblea comunale dello scorso 27 novembre a Brusio. Per la seconda volta consecutiva il popolo boccia un aumento del tasso fiscale, ma, ciò che più fa notizia, è l’ormai quasi definitivo abbandono del progetto Garbela, ritirato dagli stessi promotori dopo l’ennesimo segnale negativo che non permette più di portare a termine con serenità il lavoro fin qui svolto. Approvati il preventivo 2017, che prevede un avanzo d’esercizio, e l’accordo concernente l’alleanza fiscale con Poschiavo.
A differenza dell’assemblea svoltasi lo scorso mese d’agosto, alla quale avevano partecipato un numero esiguo di persone, il pubblico accorso domenica 27 novembre 2016 alle scuole di Brusio è quello delle grandi occasioni. Ben 120 fra cittadine e cittadini, tra i quali anche un buon numero di giovani, sono accorsi in palestra per pronunciarsi in merito alle 8 trattande comprendenti l’ordine del giorno, fra le quali spiccavano, oltre all’approvazione del preventivo 2017, la proposta d’innalzamento del tasso fiscale e la reintroduzione di un’imposta sugli immobili, così come l’accordo con il Comune di Poschiavo per la costituzione dell’alleanza fiscale Bernina.
Al riguardo è lecito supporre che, l’importante concorso di pubblico, sia in certa misura da ricondurre anche agli eventi che hanno contraddistinto l’avvicinamento all’assemblea, in cui l’operato del Consiglio comunale è stato fortemente criticato da alcuni contributi pubblicati sulla stampa locale. La pubblicazione da parte dell’avvocato dott. Plinio Pianta del ricorso da lui intentato presso il Tribunale amministrativo (TA), per presunto attentato alla Costituzione comunale da parte dello stesso Esecutivo in relazione alla procedura d’approvazione del progetto Garbela, nonché un articolo firmato “Un gruppo di cittadini di Brusio”, preoccupati per una paventata fusione sottobanco con il Comune di Poschiavo, hanno sicuramente suscitato attenzione e curiosità.
E che l’avvicinamento all’assemblea non sia stato caratterizzato dal clima più pacifico, lo si denota già in entrata, dove traspare una certa tensione trasmessa anche dallo stesso Presidente Arturo Plozza, apparso peraltro molto ben preparato, nell’informare in merito alla risposta del TA alla richiesta dell’avv. Pianta di emanare un decreto superprovvisionale volto a statuire un non luogo a procedere riguardo la votazione del credito parziale di CHF 300’000.00, relativo al progetto Garbela, inserito a preventivo sotto il capitolo degli investimenti, così come nel piano finanziario. Nel merito il TA non ha ritenuto necessario emanare un decreto superprovvisionale ai sensi dell’istanza dell’avv. Pianta, accogliendo pertanto le ragioni del Comune che, di fatto, non voleva prevaricare i disposti costituzionali, sottintendendo l’inserimento dei CHF 300’000.00 sotto il conto investimenti del preventivo 2017 all’approvazione dell’oggetto mediante votazione popolare.
Le non poche vicissitudini che hanno solcato la strada dell’iter d’approvazione del Centro ricreativo Garbela, fra cui gli ultimi episodi in ordine di tempo, riferiti ai ricorsi di diritto costituzionale inoltrati dall’avv. Pianta, hanno però definitivamente scoraggiato i promotori del progetto i quali, mediante il Presidente della Commissione turismo Marco Triacca, hanno comunicato l’abbandono definitivo dello stesso, per quanto riguarda un loro coinvolgimento diretto. Per lo stesso Triacca, le condizioni per un sereno prosieguo dell’impegno, fino alla consultazione popolare, non sono più date, vista la palese avversità al progetto proveniente da diverse parti.
Avendo in seguito l’assemblea sancito formalmente questa decisione, attraverso lo stralcio dell’importo a preventivo, si può affermare che, il progetto, è stato di fatto affossato. Sul Centro ricreativo Garbela cala pertanto la notte, a meno di miracoli dell’ultima ora. Con quest’ultimo contraccolpo il progetto pare abbia raggiunto il suo capolinea, anche se, in via risolutiva, toccherà ancora al Consiglio comunale staccarne definitivamente la spina.
Che per lo stesso Consiglio comunale non sia stata una domenica da incorniciare lo dimostra anche la decisione dell’assemblea di non aderire agli aumenti proposti in ambito fiscale, dapprima con l’innalzamento del tasso dall’attuale 85% al 95% e poi con la bocciatura dell’imposta sugli immobili, che la stessa assemblea aveva abolito oltre 10 anni fa. Nel contesto è bene ricordare che Brusio è l’unico Comune del Cantone a non conoscere l’imposta fondiaria, assieme al Comune di Jenaz in Prettigovia.
Nonostante l’ottima presentazione dei più importanti riferimenti economici da parte del Sindaco e dell’amministrazione comunale, corredati anche dall’illustrazione del piano finanziario quinquennale, l’assemblea non ha ritenuto opportuno dover operare sulle entrate per contenere l’esposizione del Comune ad un eccessivo indebitamento, nel caso di un graduale abbassamento del grado d’autofinanziamento nel corso dei prossimi anni. Il messaggio dell’assemblea va chiaramente nella direzione di un contenimento delle spese e degli investimenti da qui ai prossimi anni, ritenendo ancora prematuro attivarsi sulle entrate.
La seconda bocciatura consecutiva dell’innalzamento del tasso fiscale non lascia quindi scampo ad ulteriori interpretazioni, né tanto meno alla messa in atto, nei prossimi tempi, di nuovi tentativi d’incremento del gettito fiscale mediante l’introduzione di balzelli, trattandosi, se così fosse, di una forzatura che aumenterebbe ancora di più il divario fra popolo e autorità comunali.
Nei prossimi anni sarà quindi il rigore finanziario a dettare i ritmi delle operazioni, sperando che, di troppo rigore, non si debba morire. Trovare i giusti equilibri sarà una bella sfida, non facile, ma neppure impossibile da vincere. Intanto, il preventivo del conto ordinario 2017, chiude con un avanzo d’esercizio di CHF 171’200.00, il che lascia già ben sperare.
Approvata l’alleanza fiscale con il Comune di Poschiavo, resasi necessaria in seguito alla decisione del Gran Consiglio di sopprimere gli uffici fiscali con meno di mille pratiche l’anno (Brusio arriva a circa 650); l’ultima parola del Sindaco riguarda l’articolo pubblicato la scorsa settimana sulla stampa locale e firmato da un “Gruppo di cittadini di Brusio”, ritenuto dallo stesso Plozza un atto deplorevole per i suoi contenuti non veritieri, senza alcun fondamento e completamente fuorviante: “Un volantinaggio anonimo – afferma testualmente il Sindaco – pieno di contraddizioni ed informazioni non vere, nonché cattiverie gratuite.”
Una simile azione non aiuta certamente lo sviluppo di un dibattito politico sano e oggettivo, promuovendo invece la sottocultura di una dialettica approssimativa e avversa alla discussione costruttiva. Il risultato è poi il generale allontanamento della gente dalla politica e la sempre più sviluppata avversità ad assumersi l’onere di una carica pubblica. I problemi non si risolvono con l’anti politica.