Lagalb, futuro ancora incerto

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La sicurezza definitiva passa da un aumento di capitale (di P. Pola)
Dopo le rassicuranti notizie dello scorso mese di giugno, sembrano ora affiorare alcune incertezze in merito alla gestione degli impianti sciistici di Lagalb. Da quanto emerge da una nota del Consiglio d’amministrazione della Piz Nair AG, attuale proprietaria della stazione sciistica, occorrerebbe infatti un nuovo aumento di capitale per poter assicurare un esercizio duraturo degli impianti di risalita.

 

Secondo quanto riportato dalla Südostschweiz Online, in un articolo pubblicato venerdì 16 dicembre, pare che la soluzione trovata la scorsa primavera, secondo la quale gli impianti di risalita della Diavolezza e Lagalb, recentemente acquistati dalla Piz Nair AG, per essere poi inglobati a partire dal primo luglio 2017 nella neo costituenda società Diavolezza Lagalb AG, non garantisca uno sviluppo a lungo respiro della stazione sciistica ai piedi del Bernina.

A dare una svolta decisiva agli sforzi messi in campo per salvare Lagalb era stata la famiglia Niarchos, proprietaria del capitale di maggioranza della Piz Nair AG e della Corvatsch AG, intervenuta direttamente la scorsa primavera al tavolo delle trattative. Sono proprio i nuovi proprietari a comunicare ora ai simpatizzanti della Pro Lagalb, un gruppo di sostenitori costituitosi spontaneamente all’indomani dell’annuncio della chiusura definitiva degli impianti di risalita da parte della Engadin St.Moritz Mountains AG, della necessità di dover provvedere ad un aumento di capitale.

Nel contesto, il presidente del Consiglio d’amministrazione della Piz Nair AG, Franco Tramèr, conta sull’impegno dei molti appassionati, dichiaratisi disposti la scorsa primavera a salvare gli impianti di risalita, ad acquistare azioni della Piz Nair AG che, dal 1. luglio 2017, si tramuterà poi in Diavolezza Lagalb AG. Stando ad un comunicato apparso sempre il 16 dicembre sul sito online dell’Engadiner Post, l’aumento di capitale necessario dovrebbe aggirarsi attorno agli 1.43 milioni di franchi.

Infine, ricordiamo ancora che la Piz Nair AG aveva a suo volta acquistato gli impianti di risalita della Diavolezza e Lagalb dall’Engadin St.Moritz Mountains AG, in uno scambio di proprietà che vedrebbe infine quest’ultima entrare definitivamente in possesso della funivia Piz Nair.


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